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Risparmiare sulle utenze residenziali: come disdire l’utenza e cambiare contratto

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Utenze luce, gas, telefono e internet: il cambio operatore è ormai all’ordine del giorno, complici offerte sempre più concorrenziali e la facilità di attuare il confronto delle tariffe. Grazie ai comparatori online, non esistono più segreti per l’utente e la tentazione di cambiare contratto è sempre all’orizzonte. L’esigenza di disdire l’utenza, di conseguenza, si pone non solo per chi cambia casa, ma anche per una semplice questione di convenienza economica.

La procedura di disattivazione è di norma molto semplice. Oltre a non sostenere penali per il cambio operatore, i costi di disattivazione non sono più proibitivi come un tempo. L’Agcom, in particolare, ha stabilito il divieto per gli operatori di applicare costi immotivati per il passaggio a un nuovo fornitore. Di conseguenza, i provider stanno adeguando la propria politica in tema di costi di migrazione: TIM, in particolare, è stato tra i primi a sforbiciare tali importi. Questi ultimi variano a seconda che si attui il passaggio a un nuovo operatore o che si decida di dismettere completamente la linea. Va tenuto presente, a ogni modo, che l’operatore non ha facoltà di imporre il costo in caso di modifiche unilaterali del contratto che comportino condizioni meno vantaggiose per il consumatore. Il costo di recesso è tra i principali fattori da considerare quando si cambia provider: chi ha optato per il pagamento rateale, inoltre, dovrà specificare nella richiesta la modalità del saldo degli importi mancanti – ad esempio perla fornitura del modem – optando per il saldo in un’unica soluzione o per il pagamento delle rate secondo le scadenze previste dal contratto.

I servizi di telefonia e internet registrano tassi di infedeltà particolarmente elevati, ma la concorrenza è alta anche nel caso delle tariffe dell’energia elettrica. Chi vuole alleggerire la bolletta ha dalla sua i comparatori online che consentono di confrontare in tempo reale le offerte più vantaggiose del momento, in base alla tipologia di utente – azienda o privato – e al proprio profilo di consumo. I contratti luce si differenziano anzitutto per le caratteristiche della fornitura: nuova attivazione, cambio fornitore o subentro, nel caso il servizio sia stato momentaneamente interrotto e ci sia un cambio di titolare del contratto. Un altro distinguo riguarda il tipo di tariffa, monoraria o bioraria a seconda dei casi: per chi ha la possibilità di concentrare i consumi nell’orario serale, nei festivi e nei weekend, le offerte multiorarie risultano indubbiamente più vantaggiose rispetto alle formule flat.

Le opzioni, però, non finiscono qui. Oltre al prezzo bloccato, infatti, è possibile orientarsi sui contratti a prezzo variabile per cercare di contenere le spese. Il vantaggio della tariffa bloccata è evidente: la sicurezza di sostenere sempre lo stesso costo, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato. La tariffa variabile, d’altra parte, offre minori garanzie in caso di aumenti imprevisti del costo dell’energia, ma può comportare un risparmio significativo se la situazione resta favorevole. Un interessante compromesso è dato dalle formule miste che prevedono un tetto ai costi sostenuti per i consumi elettrici. Nel caso delle offerte luce e gas, inoltre, bisogna tenere presente l’eventuale deposito cauzionale richiesto dal gestore per chi decide di pagare la bolletta con il bollettino postale. Il deposito può essere richiesto sia per le prime attivazioni e i subentri, che per il cambio di intestatario – voltura – e per il cambio fornitore con stesso intestatario: è il caso, appunto, di chi è insoddisfatto del contratto in essere e vuole orientarsi su una tariffa più vantaggiosa. In alternativa, è possibile optare per il pagamento con domiciliazione bancaria, ovvero con addebito automatico sul conto corrente o sulla carta di credito.

Fin qui, la scelta può sembrare abbastanza intuitiva. In realtà, le opzioni si moltiplicano se si considerano le tante promo lanciate dai gestori e i vari sconti proposti. Proprio per questo i comparatori online diventano uno strumento irrinunciabile per mettere a confronto le varie offerte – di tipo ‘tradizionale’ o ‘digitale’ –, avendo sott’occhio un prospetto dettagliato delle singole voci di costo.

Una volta individuata l’offerta di proprio interesse, come si procede materialmente per attivare la nuova utenza? Per quanto riguarda il costo previsto per la disdetta, va fatto un distinguo tra il regime di maggior tutela e il mercato libero. Per chi sceglie la prima opzione, infatti, il costo è fisso mentre nel caso del mercato libero l’importo dipende dalle condizioni contrattuali specifiche. Per disdire il servizio è necessario avere a disposizione il codice riportato in bolletta, ovvero il codice POD nel caso dell’utenza luce, oltre naturalmente al proprio codice fiscale e a un documento d’identità. La procedura è molto intuitiva anche per chi sceglie di disattivare una linea telefonica o una connessione internet ADSL o fibra. Basterà infatti contattare l’operatore in questione e inviare la richiesta tramite raccomandata. In questo caso, inoltre, andrà verificata la modalità di riconsegna del modem fornito dal provider.