Cronaca

Software spia inventato a Catanzaro, arrestati amministratore e tecnico ditta informatica

Ai domiciliari il proprietario della società Exodus e il direttore tecnico della stessa azienda. Contestati l'accesso abusivo a sistema informatico, intercettazioni illegali, frode pubbliche forniture

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Un amministratore e un tecnico di una ditta informatica sono stati arrestati dal Ros, dal Nucleo speciale tutela frodi tecnologiche della Guardia di Finanza e della Polizia Postale nell’ambito dell’indagine sul software spia Exodus coordinata dalla procura di Napoli. Nell’indagine risultano coinvolti Diego Fasano, amministratore della Esurv, società proprietaria del software Exodus che avrebbe infettato illegalmente i telefoni di ignari utenti e provocato falle in inchieste giudiziarie, e il tecnico Salvatore Ansani. Entrambi sono finiti ai domiciliari.

Eseguite anche perquisizioni in cinque società che si sono servite della piattaforma: IPs, con sede nel Milanese; Stm, che ha sede a Cosenza; Rpc servizi tecnologici, con sedi a Latina e Caserta; Rifatec, con sede a Caltanissetta; e Nova che ha sede a Trieste. Gli inquirenti hanno sequestrato materiale informatico e profili cloud. Agli indagati viene contestato l’intercettazione illegale e l’accesso abusivo a sistema informatico. Con una procedura definita di ‘cinturazione’, congelati i dati delle intercettazioni custoditi su un cloud in Oregon. Secondo una prima stima, sarebbero 8-900 le inoculazioni del virus spia, di cui più di 250 appaiono senza autorizzazione della magistratura; su 898 intercettazioni analizzate, 234 non autorizzate. Lo scorso aprile la procura di Napoli aveva indagato 4 persone per il software spia che sarebbe stato inventato a Catanzaro.

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