Cronaca

Droga e corruzione in Brianza, otto arresti. Coinvolti un carabiniere e un pregiudicato calabrese

L'indagine partita nel 2017 dall'arresto di un appuntanto dell'Arma, trovato in casa con 500 grammi di eroina. Contestati anche i reati di sfruttamento dell'immigrazione clandestina

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I carabinieri di Monza hanno eseguito otto arresti tra Milano e Reggio Calabria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Monza. Le accuse sono di peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici e telematici, rivelazione di segreto d’ufficio, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, detenzione e spaccio di stupefacenti.

Il pluripregiudicato calabrese. L’indagine, partita nel 2017 dall’arresto di un appuntato dell’Arma dei carabinieri da parte dei militari del Nucleo Investigativo di Monza, ha portato all’arresto di cinque cittadini tunisini, della ex fidanzata del militare (con passaporto tunisino e italiano), accusati di spaccio, e di un pluripregiudicato calabrese accusato di tentata truffa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza.

Il carabiniere “infedele”. Il militare è accusato di aver sottratto una carta di identità dalla caserma di Sesto San Giovanni (Milano) dove prestava servizio, per darla a un truffatore reggino che, con quel documento, voleva accendere il finanziamento per l’acquisto di un’auto, denunciarne il furto e incassare il premio assicurativo, dopo averla venduta all’estero. I carabinieri hanno anche scoperto diversi accessi illeciti da parte del graduato alle banche dati delle forze dell’ordine, oltre a episodi di corruzione e detenzione illegale di droga.

L’accusa. In particolare, in cambio della promessa di 600 euro in contanti, l’uomo avrebbe aiutato due cittadini tunisini a lasciare l’hotspot di Lampedusa (Agrigento) dove erano bloccati, fornendo loro false denunce di smarrimento di documenti di identità, a nome di due cittadini rumeni. Il carabiniere e i due tunisini sarebbero entrati in contatto attraverso uno spacciatore tunisino residente nel palazzo dove vive la fidanzata del militare (ormai in congedo) che, invece di denunciare il pusher, avrebbe ricevuto denaro derivante da alcune vendite di droga, per averlo avvertito che i condomini sapevano della sua attività illecita. Quando i colleghi monzesi sono andati a casa del carabiniere per arrestarlo, lo hanno trovato con 500 grammi di eroina. Durante le perquisizioni di oggi, i militari hanno sequestrato alcune dosi di cocaina e oltre 12 mila euro in contanti.

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