Cronaca

Impianti pubblicitari “abusivi” a Vibo, il prefetto Guetta presenta il conto: “Demolizione a carico delle ditte”

Nessuna spesa a carico dei cittadini. A pagare la rimozione saranno le aziende che hanno installato i cartelloni non in regola. Riflettori accessi anche sulla Provincia di Vibo e su altri Enti comunali

impianti-abusivi

“Sono abusivi, vanno rimossi e non a spese dei cittadini ma ‘in danno’ a chi li ha installati senza autorizzazione e in violazione del Codice della Strada”. Il commissario straordinario del Comune di Vibo Valentia Giuseppe Guetta fa sul serio e soprattutto fa quello che le varie amministrazioni succedute nel tempo non hanno saputo, voluto o potuto fare. Nel mirino del prefetto, che sta riaffermando la legalità sull’intero territorio comunale, sono finiti gli impianti pubblicitari di vario formato che il Consiglio di Stato ha ufficialmente certificato essere “abusivi”.

Riflettori puntati su altri Enti. Nelle ultime ore i cittadini hanno scoperto che questa forma di abusivismo in città era dilagante ma stavolta l’ordinanza di demolizione emessa da palazzo “Luigi Razza” non verrà evasa anche perché il commissario straordinario è riuscito a superare tutti gli ostacoli posti dalla burocrazia comunale. Sulla vicenda si sono, tra l’altro, accesi i riflettori dei media ma anche quelli più temuti della Prefettura, della Procura e della Guardia di Finanza ai quali sarebbero arrivati diversi esposti delle ditte in regola con le autorizzazioni a posto ma danneggiate dagli “abusivi”. Da quanto si apprende le luci stanno per accendersi anche sulle autorizzazione concesse negli anni dalla Provincia di Vibo sulle varie strade di competenza e in altri Comuni vibonesi: da Pizzo fino a Sant’Onofrio dove sarebbero state già registrate alcune “anomalie” degne di attenzione.

Tolleranza zero. Il commissario straordinario di Vibo ha dunque aperto la strada sulla scia delle tre sentenze del Consiglio di Stato che hanno respinto gli ultimi ricorsi dando ragione al Comune di Vibo Valentia. Guetta ha capito che quello scoperchiato è un vaso di Pandora e adesso vuole andare fino in fondo. Tolleranza zero e zero dialogo con gli “abusivi” è la linea seguita dal prefetto che alle imprese in questione ha concesso dieci giorni di tempo per la rimozione degli impianti irregolari che a Vibo sono spuntati all’improvviso come i funghi. Quei dieci giorni sono già trascorsi. Tempo scaduto e nessuna proroga all’orizzonte. Qualcuna delle ditte finite nel mirino ha provveduto a proprie spese a rimuovere l’arredo urbano. Il grosso del lavoro dovrà però farlo la ditta incaricata dal Comune alla demolizione degli impianti 6×3 che sono i più difficili da abbattere. Lavoro lungo e costoso ma il commissario prefettizio ha già avvertito gli “abusivi”: gli impianti verranno rimossi e a pagare le spese di questo danno arrecato alla collettività saranno le stesse ditte.

 

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