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Sigarette elettroniche: nel 2019 entra in vigore una nuova tassazione

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Nel 2019 cambia nuovamente il quadro normativo relativo alle sigarette elettroniche ed in particolare alla tassazione imposta sui liquidi per la ricarica. Questi ultimi, infatti, sono entrati di recente a far parte dei monopoli di Stato e nel 2018 erano stati pesantemente tassati, penalizzando i consumatori costretti a fare i conti con un deciso aumento dei prezzi.

Le disposizioni della Legge di Bilancio 2018

Nella Legge di Bilancio approvata per lo scorso anno era presente un emendamento che sottoponeva i liquidi da ricarica per le sigarette elettroniche ad un’unica tassa, a prescindere dalla presenza o meno di nicotina al loro interno. Nello specifico, l’imposta ammontava a 0,37 centesimi di euro (IVA esclusa) per millilitro.

Nel concreto, questo provvedimento provocò un aumento considerevole dei prezzi, quantificabile in circa 5 euro in più per un singolo flacone. L’emendamento, nella sua forma definitiva, stabiliva inoltre che la vendita dei liquidi non fosse limitata solo alle tabaccherie ma venisse estesa anche ai negozi autorizzati. Più in generale, per gli amanti del ‘vaping’ (o ‘svapo’) è possibile rivolgersi sia ai negozi fisici sia ai rivenditori specializzati che sono presenti in rete con i propri store online, come ad esempio Vaporoso.

Tornando al regime fiscale imposto alle e-cig con la Legge di Bilancio del 2018, quest’ultima prevedeva anche un’esazione “retroattiva” del tributo: in altre parole, i produttori di sigarette elettroniche erano obbligati a versare l’imposta anche per i prodotti venduti prima dell’entrata in vigore del nuovo regime di tassazione. Da qui le proteste e la riforma che sarà introdotta nel 2019.

Cosa cambierà nel 2019: tassazione diversificata e vendita online

L’effetto più significativo della nuova legislazione in materia di e-cigarettes sarà la diminuzione della pressione fiscale; questo risultato verrà ottenuto attraverso l’applicazione di una tassazione differenziata sui liquidi per la ricarica che, a differenza dei dispositivi elettronici per la vaporizzazione, sono monopoli di Stato.

Il nucleo fondamentale della nuova legge sulle sigarette elettroniche consiste nella diversificazione della tassazione ovvero l’imposta sarà diversa a seconda se il liquido contiene nicotina oppure no. Tale riforma si basa anche su di un iter processuale che inizia nel 2015, quando una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale sostiene come non abbia senso considerare allo stesso modo i fluidi per il tabacco vaporizzato senza tener conto del contenuto di nicotina. La stessa Corte ritratterà la propria posizione nel 2017, spingendo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a contestare tale decisione.

Sulla base di questi presupposti, il legislatore introduce per il 2019 una nuova legge che, nel concreto, si traduce in una tassazione a ‘doppio binario’ per cui:

– i flaconi di liquido contenente nicotina verranno tassati di 0,08006 euro per millilitro;

– i flaconi di liquido privo di nicotina saranno tassi di 0,040032 euro al millilitro.

– per le imposte maturate fino al 31 dicembre 2019 è prevista una sanatoria: i debitori dovranno versare solo il 5% dell’intero importo dovuto.

Per quanto concerne la vendita online delle sigarette elettroniche, con la nuova legislazione sarà di nuovo possibile commercializzare le e-cig già caricate con il liquido, a patto che il portale di e-commerce sia provvisto di filtro per gli utenti minorenni.

In generale si tratta di una novità importante perché, come detto, le sigarette elettroniche nel nostro paese hanno avuto ottimi riscontri dal punto di visto commerciale. Va poi sottolineato come siano decisamente meno (benché non del tutto) dannose rispetto alle tradizionali sigarette da combustione e spesso hanno aiutato molti fumatori incalliti ad intraprendere un processo di graduale interruzione del tabacco bruciato. Grazie alla gestualità che rimane inalterata, il ‘passaggio’ alla sigaretta elettronica è molto meno traumatico rispetto ad altri metodi dissuasivi (come ad esempio i cerotti alla nicotina) con l’ulteriore pregio di non prevedere l’impiego di sostanze in grado di provocare dipendenza.