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Investigazioni aziendali: cosa sono e quando richiederle

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Capita spesso, in un ambiente lavorativo, che dipendenti non particolarmente affidabili o assennati possano recare danno alle attività dell’azienda presso cui sono impiegati. In circostanze del genere, il datore di lavoro ha tutto l’interesse di tutelare la propria attività da tutte le possibili minacce, interne ed esterne, che possono minarne la solidità. Per fare ciò, il titolare di un’azienda – od anche un legale rappresentante della stessa – può conferire mandato ad un’agenzia privata per compiere investigazioni aziendali.

Quando richiedere l’intervento di un’agenzia

I casi in cui si rende necessario interpellare un’agenzia di investigazione privata – come ad esempio Inside Agency – sono molteplici. Uno dei comportamenti che spesso può motivare l’intervento degli investigatori è l’assenteismo: si tratta di un malcostume particolarmente diffuso, tanto nel settore privato quanto in quello pubblico che può persino portare al licenziamento del dipendente. Al netto dei singoli casi, il lavoratore assenteista è colui il quale si assenta dal luogo di lavoro senza alcun valido motivo.

Questa pratica include al proprio interno un vasto campionario di comportamenti fraudolenti che espongono il dipendente a provvedimenti sanzionatori di varia natura (nei casi più estremi si può giungere al licenziamento). Le assenze immotivate vengono tendenzialmente giustificate o tramite un’attestazione di infortunio o malattia (certificato medico falso) oppure per mezzo di un utilizzo abusivo di permessi retribuiti; questi ultimi possono essere tanto quelli accordati dalla Legge 104 (per accudire un familiare o un convivente) oppure quelli previsti dagli accordi sindacali, che consentono ad un dirigente di assentarsi ma solo per svolgere attività legate al sindacato di appartenenza.

La concorrenza è un altro dei motivi per il quale un titolare d’azienda può rivolgersi ad un’agenzia di investigazione. A tal proposito vanno specificati due concetti: da un lato, la concorrenza, in regime di libero mercato, è consentita e può avere risvolti positivi su di un intero settore economico o commerciale; dall’altro, essa non può essere indiscriminata. Il Codice Civile, infatti, annovera sia il reato di ‘concorrenza sleale‘ sia ‘il patto di non concorrenza‘; quest’ultimo vieta ai dipendenti in uscita da un’azienda di mettersi in concorrenza con la stessa per un periodo di tre anni (cinque se si tratta di dirigenti). Tutte le casistiche sopra descritte possono essere ricondotte allo stesso principio: il mancato rispetto dei propri obblighi (fedeltà e diligenza, individuati da due dispositivi del Codice Civile) nei confronti del datore di lavoro.

Non sempre le indagini riguardano i dipendenti; molte aziende utilizzano database digitali o strutture più complesse all’interno delle quali trovano posto dati sensibili ed informazioni riservate. Queste possono essere oggetto di ‘attacchi’ esterni: per tale ragione possono essere commissionate indagini specifiche (servizi di ‘Digital Security‘) oppure un ‘Penetration Test‘, ossia un attacco ‘valutativo’ per saggiare la sicurezza di un sistema digitale o di un’applicazione.

Come si svolgono le indagini aziendali

Dimostrare che un dipendente incorre in atteggiamenti o comportamenti passibili di sanzione è un compito che spetta al titolare dell’azienda (trattasi del cosiddetto ‘onere di prova‘). Per questo egli – anche tramite un legale rappresentante – può conferire mandato ad un’agenzia di investigazioni privata per lo svolgimento di indagini di controllo a carico del dipendente (o dei dipendenti) sospettato di attuare comportamenti scorretti.

Le indagini svolte dagli agenti puntano a raccogliere le prove (audio, video, fotografiche e documentali) che possano comprovare atti fraudolenti da parte di un dipendente. Le tecniche di investigazione spaziano dalla semplice supervisione, sia attiva (pedinamento) sia passiva (appostamento) alla ricostruzione dei movimenti finanziari (soprattutto per le indagini sul doppio lavoro o l’aliunde perceptum); previa l’ottenimento dell’autorizzazione da parte dell’autorità competente, gli agenti possono installare microfoni e microspie per un’intercettazione ambientale o elettronica. Le prove raccolte dagli agenti vengono poi raccolte in una relazione finale che il committente può utilizzare anche durante un eventuale processo giudiziario.