Il premier Giuseppe Conte: “Ecco i progetti del Governo per risollevare la Calabria”

Nel primo pomeriggio la riunione del Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria. Tra le priorità elencate: il rilancio del porto di Gioia Tauro

"Il Consiglio dei ministri di oggi in Calabria è un’iniziativa che vuole testimoniare la vicinanza di questo Governo a questa splendida regione, sovente dimenticata, in cui persino situazioni complesse, alle quali intendiamo porre rimedio con concretezza, in una prospettiva di riscatto di tutto il Meridione". Lo scrive il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una lettera inviata al "Quotidiano del Sud-L'Altravoce dell’Italia".




I punti all'ordine del giorno. "Il Consiglio dei ministri - prosegue Conte - discuterà innanzitutto del decreto volto a riorganizzare in maniera complessiva il sistema sanitario calabrese al fine di accrescere l'efficienza dei servizi sanitari e di migliorare alla qualità delle prestazioni erogate. Ma l’agenda del Governo non si limita soltanto a intervenire su situazioni emergenziali: miriamo a liberare le migliori energie di questo territorio in modo da favorire lo sviluppo sociale e creare migliori opportunità per tutti i cittadini. L'attenzione costante che il Governo ha mostrato nei confronti del Sud - prosegue il premier, che cita provvedimenti come il Reddito di cittadinanza e Quota 100 - si è già manifestata con le misure in favore delle persone delle persone più vulnerabili".

Il porto di Gioia Tauro. Conte parla anche di Gioia Tauro facendo riferimento anche all’intesa "fondamentale per il rilancio del porto" che è stata siglata, "scongiurando - afferma - il rischio di una paralisi industriale e mettendo al sicuro centinaia di posti di lavoro. Al Sud - sostiene ancora il premier - dovremmo destinare il 6% in più delle risorse attualmente erogate al fine di ottenere una perequazione dei livelli di spesa pubblica pro-capite e una maggiore uniformità nella qualità dei servizi. Sarà importante tenere conto di questi squilibri nell’ambito della discussione sull'autonomia differenziata".

Il "decreto Calabria". Come ampiamente annunciato il Consiglio dei Ministri, nella riunione straordinaria tenuta in Prefettura a Reggio Calabria, ha approvato all’unanimità il decreto “decreto Calabria” inerente interventi urgenti nel settore della sanità calabrese. Soddisfazione del Ministro della Salute, Giulia Grillo, secondo la quale il Consiglio dei Ministri in Calabria “è un segno molto importante per una Regione che mi sembra abbia subito una catastrofe dal punto di vista sanitario. Dobbiamo farla risorgere. Con gli strumenti normativi normali non eravamo nelle condizioni, per cui con questa ultima ratio siamo sicuri di potere dare uno stimolo diverso”.

I dieci articoli. Nel dettaglio il Capo I del decreto consta di 10 articoli, recanti un nucleo di misure, di natura eccezionale e, dunque, con una vigenza ben limitata nel tempo, volte a realizzare un regime speciale per la gestione commissariale della Regione Calabria.
Il Capo II del provvedimento, con gli articoli da 11 a 13, reca misure urgenti su specifiche tematiche del settore sanitario su cui è necessario intervenire al fine di assicurare la continuità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie afferenti i livelli essenziali di assistenza, tra le quali, viene in evidenza un tema di particolare rilevanza connesso ai limiti di spesa per le assunzioni di personale nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, limite che, nel corso degli anni, ha determinato il blocco del turn-over e, quindi, la carenza del personale; meritano, altresì, particolare rilevanza le disposizioni in tema di formazione specifica in medicina generale, di carenza di medicinali e di riparto del Fondo sanitario nazionale che, unitamente alle altre ivi previste, sono tutte finalizzate a garantire una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale che si traduce in una migliore erogazione delle prestazioni rese a favore degli utenti.
Il Capo III, che comprende gli articoli da 14 a 16, reca le disposizioni finanziarie, transitorie e finali. A ciò si aggiunga che la Regione Calabria rappresenta – nell’ambito delle regioni impegnate nei piani di rientro ovvero nella loro prosecuzione in programmi operativi – quella che ha registrato il valore più basso nel contesto nazionale, che identifica nel livello di valutazione ministeriale (Griglia LEA) il livello di soddisfacimento minimo dei livelli essenziali di assistenza. Infatti, il punteggio complessivo per il 2017 della Griglia Lea si attesta per la Regione Calabria su un punteggio pari a 136 che, secondo i parametri di riferimento fissati dal Comitato Lea (range 25–225; positivo a 160), risulta sotto la soglia di adempienza e in preoccupante flessione rispetto alla precedente annualità.