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Vibo, l’area del monumento a Luigi Razza ridotta ad un parcheggio abusivo

All'ingresso dell'area sono stati sistemati, nel mese di giugno 2018, due paletti ed una catena per precludere l'accesso in un luogo in cui è assolutamente vietato parcheggiare. In realtà la catena è sempre staccata.

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Il degrado che vive una città, lo si coglie anche da gesti apparentemente semplici, ma che tradiscono una cultura sciupata e tanta ignoranza. Come definire l’offesa al senso civico che quotidianamente si consuma nell’area monumentale dedicata a Luigi Razza, nella centralissima piazza San Leoluca (già ridotta ad un indegno e disordinato parcheggio)? Vandalismo, barbarie, scempio? Tutti e tre gli aggettivi descrivono benissimo il parcheggio abusivo di decine di auto nello spiazzale intorno al monumento dedicato al grande vibonese. Un uomo cui Vibo Valentia deve tanto e che merita sicuramente maggiore rispetto anche da parte dei cittadini e non solo da chi amministra la cosa pubblica.

All’ingresso dell’area sono stati sistemati, dopo tante insistenze, nel mese di giugno 2018, due paletti ed una catena per precludere l’accesso in un luogo in cui è assolutamente vietato parcheggiare. In realtà la catena è sempre staccata in modo da consentire agli automobilisti di accedervi, mentre la polizia municipale da quelle parti non si fa mai vedere, o quasi.

C’è solo da sperare che qualcuno finalmente a Palazzo Luigi Razza (ops, un nome che ritorna, sarà un caso?) e dintorni, decida di fare sul serio e metta fine a questa vergognosa situazione, non degna di una città civile che ha rispetto per la sua storia ed i suoi monumenti.
Caro Luigi Razza, che ci guardi attento dal tuo piedistallo, fattene una ragione: la tua città è così, in preda ad un imbarbarimento senza fine. Il tuo monumento, con il duomo, la piazza e la villa comunale, liberi dalle auto, potrebbero diventare la piazza dei Miracoli vibonese. Certo ti scapperà qualche lacrima, tu che hai amato tanto l’antica Hipponion, ma ai cialtroni, pochi ancora per fortuna, questo non interessa. A chi spera in un futuro, con un occhio al passato, invece sì. Ed è una maggioranza silenziosa che deve iniziare a farsi sentire, iniziando dalle urne il prossimo 26 maggio.

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