Economia & società

La scuola di Nicotera e il primo “Ciak: un processo simulato… per evitare un processo vero”

Durante la simulazione un avvocato e un giudice onorario hanno accompagnato i ragazzi nelle varie fasi dell'udienza, consentendo loro di vivere un'esperienza che gli ha fatto comprendere le conseguenze a cui possono andare incontro violando la legge

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La scuola Secondaria di I grado di Nicotera, guidata dal dirigente scolastico Marisa Piro, ha realizzato con l’obiettivo di “sensibilizzare i ragazzi sul tema della legalità coinvolgendoli in prima persona in un percorso formativo ed educativo guidato da docenti e operatori del Tribunale per i minorenni”, il progetto “Ciak: un processo simulato… per evitare un processo vero” organizzato dal Tribunale dei minori di Catanzaro e promosso dal Centro calabrese di solidarietà con la collaborazione dell’Usr, dell’associazione “Ciak…Formazione e Legalità”, in sinergia con altri enti pubblici e privati. Istituzioni che cooperano, così, nell’educare alla legalità le nuove generazioni, che spesso identificano le regole come un limite della libertà individuale e non come fondamento per una vera realizzazione personale e sociale.

Educazione alla legalità. Venticinque alunni supportati dai loro docenti, Orsolina Campisi, Giulia Martorana e Maria Rosa Scarfone e al fine di dare impulso al percorso di educazione alla legalità, hanno “messo in scena” sulla base di un copione ispirato ad un reale caso di cyberbullismo, un vero processo rappresentato, poi, nell’aula di giustizia del Tribunale Ordinario di Lamezia Terme.

La simulazione. Durante la simulazione un avvocato e un giudice onorario hanno accompagnato i ragazzi nelle varie fasi dell’udienza, consentendo loro di vivere un’esperienza che, coinvolgendoli con la recitazione, gli ha fatto comprendere le conseguenze a cui possono andare incontro violando la legge. Il progetto ha evidenzia più che mai l’efficace collaborazione tra il mondo della scuola e quello della giustizia minorile.

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