Il “ritorno” di Oliverio alla Cittadella, l’ipotesi primarie e il Consiglio dei ministri in Calabria: “Una presa in giro”

Il governatore torna nel suo ufficio dopo la revoca dell'obbligo di dimora e rilancia la ricandidatura: "Saranno i calabresi a decidere"

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Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha ripreso la sua attività istituzionale nella sede dell’ente, a Catanzaro, dopo che lo scorso 20 marzo la Cassazione ha annullato l’obbligo di dimora disposto nei suoi confronti a dicembre nell’ambito di un’inchiesta della Procura antimafia catanzarese su presunte irregolarità in alcuni appalti. Oliverio ha raggiunto la “Cittadella”, sede dell’amministrazione regionale alle porte di Catanzaro, dopo aver partecipato al congresso di Legacoop Calabria, seconda sua uscita pubblica dopo la decisione della Cassazione: la prima era stata venerdì nel suo Comune di residenza, San Giovanni in Fiore (Cosenza), per un dibattito sul turismo.

Ipotesi ricandidatura. A margine del congresso di Legacoop Calabria, Oliverio si è soffermato con i giornalisti rispondendo a diverse domande e trattando diversi argomenti. “La decisione di ricandidarmi o meno – ha chiarito – spetterà ai calabresi, lo decideremo con i calabresi. Primarie? Si vedrà, il punto che – ha proseguito Oliverio – mi interessa sottolineare è che saranno i calabresi a decidere se Oliverio dovrà essere candidato o no, saranno i calabresi e nessun altro. Questo naturalmente non significa che soggetti diversi, per l’influenza che hanno sui calabresi, possano concorrere a determinare l’uno o l’altro orientamento nei calabresi, se – ha concluso il presidente della Regione – hanno influenza sui calabresi”.

“Il Cdm in Calabria? Una presa in giro”. Oliverio ha aspramente criticato il governo: “L’avere escluso dalla Via della Seta Gioia Tauro, uno dei più grandi porti del mondo, è stata una scelta grave e miope da parte del governo nazionale, come miope è aver tagliato fuori tutta la portualità del Mezzogiorno. Una scelta – ha proseguito Oliverio – incomprensibile perche’ non tiene conto dell’interesse del Paese, oltre a essere una scelta di chiara impronta antimeridionalista”. E sul Consiglio dei ministri in Calabria, il presidente della Regione ha detto: “E’ grottesco annunciare la convocazione di un Consiglio dei ministri in Calabria, sulla base della valutazione che è una terra abbandonata, e poi nel giro di poche ore non tenere conto della Calabria, delle sue potenzialità e di una risorsa per l’intero Paese qual è il porto di Gioia Tauro. Questa contraddizione – ha rilevato il governatore – è stridente e clamorosa: siamo davvero alla propaganda”. Oliverio ha poi osservato: “Non nego di aver accolto con interesse l’annuncio del presidente Conte di un Consiglio dei ministri in Calabria come un segnale di attenzione del governo per la nostra terra, ma purtroppo nel giro di nemmeno 48 ore abbiamo verificato che si è trattato di una boutade propagandistica”.

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