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Consiglio di Stato rimette in sella i commissari a Lamezia e Mascaro fa lo sciopero della fame

Assumerà solo sostanze liquide l'ex sindaco fino a quanto "la comunità non otterrà giustizia"

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Dopo che il Consiglio di Stato ha accolto la sospensiva richiesta dall’avvocatura dellO Stato che ha significato il ritorno dei commissari nei comuni di Lamezia Terme e Gioiosa Ionica, l’ex sindaco della città situata sulla piana di Sant’Eufemia Paolo Mascaro ha annunciato lo sciopero della fame.”I miei legali – afferma – hanno già inviato, ai sensi dell’art. 56 codice giustizia amministrativa, richiesta di audizione in qualsiasi momento, con preavviso di sette ore. Sono disponibile stasera, domani, in ogni istante. Non si può massacrare ancora una Comunità negando l’audizione del suo Sindaco. Lo Stato mi ha già negato colpevolmente l’ascolto, non ripeta ancora l’errore. Ascoltatemi, Lamezia merita rispetto”.

“Dalle 12:00 di oggi – ha annunciato in un posto su Facebook – ho iniziato uno sciopero della fame, con assunzione comunque di sole sostanze liquide, che porterò avanti sino a quando la comunità lametina non otterrà giustizia, e cioè sino a quando non vi sarà attento ed adeguato studio degli atti processuali, ad oggi oggettivamente assente, ed ampia ed esaustiva motivazione della decisione assunta. Di fronte ad eventi irragionevoli ed inspiegabili – ha aggiunto Mascaro – si può reagire in tanti modi: arrendendosi, ignorandoli, contrastandoli. Oggi una comunità è attonita, umiliata, incredula. Ed oggi vi è la necessità assoluta che non passi tutto sotto silenzio: è ciò che vuole il marcio che è penetrato capillarmente nel sistema. Oggi bisogna lottare, in una battaglia di civiltà e democrazia, affinché determinate cose possano non accadere più. Occorre, quindi, lottare contro una legge ingiusta che massacra la democrazia attribuendo a pochi untori la capacità di distruggere la volontà popolare. Occorre lottare affinché i giovani vedano che, accanto a mestieranti che costruiscono carriere sulla pelle delle comunità e sulle umane sofferenze, vi è chi è disposto al sacrificio per difendere ciò in cui crede. Mi aiuterà in questa battaglia di civiltà e democrazia – prosegue il sindaco sospeso di Lamezia Terme – l’infinito affetto manifestato dalla Comunità lametina e la condivisione ideale dei tanti che ancora credono negli immortali principi di Legalità e Giustizia. Non mi arrenderò mai: difenderò Lamezia Terme, difenderò democrazia e giustizia. Occorre nello specifico lottare affinché non possa più accadere che si massacri la volontà popolare pur non indicandosi un solo atto amministrativo inficiato da illegittimità e condizionamenti. Occorre lottare affinché non sia possibile in futuro che in sole due ore si studi e poi si stenda un provvedimento che ha quale necessario presupposto l’esame, seppur sommario, di migliaia di atti e documenti, che stravolge compiuta precedente decisione e che incide profondamente sulla vita di decine di migliaia di cittadini”.

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