Cresce l’attesa per la data del 6 aprile, il giorno cui la Basilica Cattedrale di Mileto, alle ore 17, aprirà le sue porte alla gioia della fede e ai tanti cercatori di Dio. L’occasione verrà offerta dall’avvio della causa di beatificazione di Natuzza Evolo, un momento storico per il quale è prevista l’affluenza di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia e a Paravati e dintorni è già boom di prenotazione per non seguire dal vivo l’evento.
Tanta è la gioia per questo evento tra i figli spirituali della mistica il cui percorso di vita è stato costantemente segnato dal bene e dalla carità, come dimostrano le migliaia di testimonianze offerte da chi ha avuto modo di conoscerla e di ricevere direttamente da lei parole di conforto e di speranza. Il relativo iter era stato già avviato, subito dopo il parere favorevole espresso all’unanimità dalla conferenza episcopale calabrese il primo novembre di alcuni anni fa dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo, a cinque anni esatti dalla morte, con l’annuncio e la contestuale nomina in qualità di postulatore di don Enzo Gabrieli dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e la successiva richiesta per l’ottenimento del nulla osta alla Congregazione della Causa dei Santi. Nulla osta che è giunto solo nel dicembre scorso e al quale è seguito la pubblicazione dell’editto e la nomina del Tribunale ecclesiastico, composto da don Francesco Vardè, monsignor Saverio Di Bella, don Francesco Sicari e Francesco Reda.
Il compito della Commissione formata che avvierà il suo lavoro il sei aprile prossimo sarà quello di raccogliere documenti(tantissimi) e di sentire i numerosi testimoni che hanno avuto modo di toccare con mano la bontà e la spiritualità di Natuzza. Tanta gente che spesso in tutti questi anni ha preferito custodire gelosamente nel proprio cuore alcuni eventi straordinari di cui sono stati testimoni diretti in attesa proprio di questo momento così importante. Una volta concluso il lavoro, il Tribunale consegnerà tutto il carteggio della Serva di Dio alla Congregazione della Causa dei Santi che dovrà accertare o meno le virtù eroiche del candidato. La decisione finale, in caso di esito positivo del relativo iter, spetterà a questo punto direttamente a Papa Francesco.
