“Lande desolate”, Sgarbi si schiera con Oliverio: “Deportato come nel regime fascista”

Il governatore aveva annunciato lo sciopero della fame dopo la decisione del giudice rispetto ad una misura che fino ad oggi non è mai venuta meno

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“Lande desolate” è il nome dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha letteralmente travolto il governatore della Calabria Mario Oliverio. Le ipotesi accusatorie formulate dalla procura diretta da Nicola Gratteri sono pesantissime. Tanto che al presidente della Regione è stato confermato l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza, quello di San Giovanni in Fiore. Ma per Vittorio Sgarbi, i fatti stanno diversamente: “Mi pare evidente – ha detto il noto opinionista – che ci sia una interferenza politica. E’ inaudito che il governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, si trovi nel suo paese d’origine costretto non agli arresti ma alla deportazione nella sua città di San Giovanni in Fiore da cui non si deve spostare mi pare assolutamente inaudito. Ammesso che poi venga, come io credo, assolto lo devono spiegare, questi sostanziali criminali, perché hanno impedito ad un presidente di agire nella sua Regione, confinandolo come si fa in una dittatura fascista come se fosse, appunto, uno confinato in un luogo per ragioni politiche. Mi sembrano segnali in quietanti“.

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