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Non ci sono interpreti per il processo: il giudice recluta cameriere cinese

Il giovane è stato trovato in strada mentre si stava recando in banca ma è stato reclutato quale interprete. Così il processo è potuto iniziare

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I tre interpreti iscritti nelle liste del tribunale avevano altri impegni e non erano quindi disponibili. Un intoppo che ieri mattina ha rischiato di far saltare il processo per direttissima contro due cinesi che parlavano solo la loro lingua, e la convalida dell’arresto. Erano finiti in manette sabato all’aeroporto Il Caravaggio di Orio al Serio, perché in possesso di un passaporto falsificato.

Allora il giudice Andrea Guadagnino ha incaricato uno degli agenti della Polaria di uscire dal palazzo di giustizia e di cercare e “reclutare” come interprete un immigrato cinese qualsiasi. Il poliziotto si è recato allora sul Sentierone, il “cuore” del centro cittadino, all’affannata ricerca della sua “preda”. Ed è stato fortunato. Dopo pochi minuti si è imbattuto in un giovane cinese, un ragazzo di 26 anni che lavora come cameriere in un ristorante di Nembro. Si stava recando in banca. Lo ha reclutato. Dopo un primo momento di smarrimento, il 26enne ha compreso le ragioni dell’agente e lo ha seguito al palazzo di giustizia, dove è iniziato il processo.

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