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Bare rubate nel cimitero di Vibo, doppia pista: intimidazione o tentativo occupazione abusiva

Doppia indagine: i carabinieri indagano sul movente e il Comune di Vibo avvia un procedimento interno

Vibo-cimitero-profanato

Vibo Valentia questa mattina si è svegliata sgomenta: il luogo più santo e inviolabile è stato profanato: dal cimitero di Vibo Valentia sono, infatti, scomparse sette salme.

Cappella profanata. Ignoti, per come riportato oggi da “il Quotidiano del Sud”, hanno devastato la cappella appartenente alla famiglia Rombolà-Stramandinoli facendo sparire sette bare con le relative spoglie. Ad accorgersi del macabro blitz un amico di famiglia che è solito recarsi sul posto anche se non assiduamente. Lo stesso ha notato che la scritta con i cognomi era stata rimossa dalla sommità della cappella e che il cancelletto della stessa era coperto da un telo utilizzato per celare, tra l’altro, la presenza di un lucchetto nuovo. E non è stato tutto: in una busta adagiata sul pavimento c’erano una parte dei resti delle persone tumulate




Le indagini. Sull’episodio indagini in corso da parte dei carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia. Dai primi riscontri gli inquirenti tendono ad escludere che il fatto sia collegato alla celebrazione di messe sataniche o a riti esoterici. Due le piste che si stanno seguendo. La prima porta al tentativo di occupazione abusivo della cappella, al cui interno sono state trovate macerie varie e tracce di materiale edile. Del resto il cancelletto della chiesetta era stato chiuso con un lucchetto nuovo di zecca. La seconda ipotesi è più inquietante: atto vandalico a scopo intimidatorio. La famiglia proprietaria della cappella vive da tempo a Firenze ma mantiene ancora degli interessi economici nel Vibonese. Ad ogni modo, gli investigatori della Benemerita stanno procedendo per i reati di danneggiamento, furto e di vilipendio di cadavere, mentre la cappella è stata sequestrata.

Procedimento interno. Intanto il Comune di Vibo Valentia, per come riporta oggi la “Gazzetta del Sud”, ha aperto un procedimento interno allo scopo di accertare eventuali responsabilità sull’accaduto. Forse il dipendente comunale addetto al cimitero avrebbe dovuto vigilare meglio.

 

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