Cronaca

La lezione di Gratteri all’Unical e il caso del narcos vibonese intercettato dai terroristi dell’Eta

Il procuratore svela la presenza di un’organizzazione terroristica sovranazionale che interagisce direttamente con la ‘ndrangheta e cita l'esempio di un trafficante di San Calogero che non aveva pagato una partita di droga ai cartelli colombiani

image12

C’è un’organizzazione terroristica sovranazionale in contatto con le mafie. E’ quanto svela il procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della lezione svolta al master in Intelligence tenuto all’Università della Calabria nell’ambito di un’iniziativa organizzata dal direttore Mario Caligiuri.

‘Ndrangheta e terrorismo. A riguardo Gratteri ha citato l’esempio di un trafficante di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia, che non aveva pagato una partita di droga ai cartelli colombiani e che è stato intercettato dai terroristi spagnoli dell’ETA. Tali interazioni possono trovare un’ipotesi di convergenza soprattutto nell’ambito dei porti che è difficile controllare anche per le loro estensioni, come quello di Santos che ha 35 chilometri di banchine oppure quello di Amsterdam che si sviluppa per 17. “Appunto per questo – ha sostenuto – l’attività di intelligence diventa decisiva. Un fenomeno a cui prestare particolare attenzione – ha continuato – è verificare se le mafie riescano a condizionare direttamente o indirettamente alcuni media di élite che sistematicamente cercano di delegittimare le attività dei servitori dello Stato”.

Il riciclaggio nelle banche locali. Il procuratore ha poi affrontato il tema dell’area grigia evidenziando che “il riciclaggio più che dai grandi istituti di credito viene compiuto spesso dalle banche locali i cui vertici sono più condizionabili. I capi delle mafie non sono in grado di fare operazioni raffinate di riciclaggio e quindi si servono di professionisti e di finanziarie, quasi sempre del Nord e principalmente lombarde”.

Più informazioni