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Cibo e salute: il consumo di formaggi riduce problemi di cuore

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Per anni siamo stati convinti che il consumo di formaggi e prodotti caseari in genere fosse alla base di molte malattie cardiache, in quanto responsabili dell’aumento del colesterolo cattivo (LDL). Ma studi recenti hanno dimostrato l’esatto contrario, e cioè che mangiare formaggi stagionati, freschi, affumicati e latticini in genere riduce il rischio di cardiopatie. Gli scienziati hanno analizzato, per 18 anni, la dieta di oltre 70mila persone nel Regno Unito e in Danimarca, 3.500 delle quali sofferenti di problemi al cuore. Quelli che mangiavano prodotti caseari contenenti un particolare tipo di grasso saturo risultavano meno predisposti a sviluppare problemi cardiocircolatori. La dottoressa Ivonne Sluijsm, a capo del team di ricerca ed epidemiologo nutrizionista presso l’università di Utrecht in Olanda, ha dichiarato che il tipo di grassi saturi che consumiamo può influire sulla salute del sistema circolatorio.

Dal 1960 ad oggi la correlazione tra formaggi e salute è stata ribaltata

Sin dagli anni ’60 la corrente di pensiero principale riguardo i formaggi sosteneva che essi fossero una delle cause principali dell’aumento di colesterolo LDL, quello cattivo, con conseguenze pericolose per il nostro organismo. Per questo le linee guida sono state sempre molto precise in merito: ridurre la dieta a base di acidi grassi saturi.

Ma nel 2017, una review di ben 29 studi a livello internazionale ha constato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di latticini e malattie cardiovascolari o morte prematura.

Lo studio, pubblicato sulla rivista European Journal of Epidemiology, ha analizzato i dati raccolti su oltre 900mila partecipanti in tutto il mondo nel corso di 35 anni.

Seconda il dottor Ian Givens negli ultimi dieci anni c’è stata una propaganda molto incisiva sulla pericolosità dei latticini, che ha portato alla credenza che un loro consumo prolungato nel tempo fosse nocivo. In realtà le cose sembrano stare diversamente, come ha dimostrato uno studio del 2017 dell’Università del Texas: l’analisi di 3.000 soggetti adulti di età superiore ai 65 anni, dal 1992 al 2005, ha rivelato che le persone con un maggiore tasso di acidi grassi presentavano un rischio inferiore del 42% rispetto agli altri di sviluppare un problema cardiaco.

Il commento a chiosa del professore Ian Givens

Il direttore del Institute of Food, Nutrition and Health e professore all’Università di Reading in Inghilterra, non nasconde che un consumo smodato di prodotti caseari sia nocivo, come lo può essere per tanti altri prodotti, ma aggiunge che, contrariamente a quanto ritenuto fino ad ora, mangiare anche moderatamente formaggi e latticini non rappresenta un rischio per la salute, anzi aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiache.

Il latte ed i prodotti caseari contengono diverse proteine, alcune delle quali sono state riconosciute in grado di ridurre la pressione sanguigna. In conclusione, i grassi saturi non sono così malvagi come sono stati considerati fino ad ora.