Politica

Movimento Cinque Stelle come il Pd: partito a Vibo lacerato dalle divisioni interne

Mai sopiti i contrasti tra la deputata Dalila Nesci e il Meetup della città capoluogo guidato dal parlamentare Riccardo Tucci

Dalila-Nesci-e-Riccardo-Tucci

L’architetto Domenico Santoro (64 anni, professore di Storia dell’Arte e di Sicurezza Urbana) è stato candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle a Vibo Valentia per circa 15 minuti. Ad una prima comunicazione, infatti, ne è seguita una seconda in cui si specificava che per il momento è soltanto l’uomo scelto dal Meetup della città capoluogo. “Salvo imprevisti – è stato specificato – lo sarà anche del Movimento?”.

Imprevisti che hanno un nome e un cognome: Dalila Nesci. Tra la parlamentare tropeana e il Meetup vibonese non c’è mai stato un rapporto idilliaco. Anzi, in passato non sono mancate le polemiche, a volte aspre, tra la rampante deputata e un “circolo”, quello di Vibo Valentia, in forte ascesa e che ha sempre faticato a riconoscere la leadership della Nesci in provincia di Vibo. Dal 2013 al 2018 la convivenza è stata forzata. Una pace praticamente armata. A far deflagrare i contrasti latenti le elezioni del 4 marzo scorso che hanno visto il Movimento Cinquestelle segnare il passo nel collegio con la Nesci sconfitta dalla candida del centrodestra Wanda Ferro (ma poi eletta grazie al paracadute del proporzionale) e trionfare nel proporzionale con l’elezione dell’ultimo della lista, ossia l’esponente di punta del Meetup di Vibo Valentia, Riccardo Tucci. Insomma, la forza politica fondata dal comico Peppe Grillo nel Vibonese ha fatto il pieno mandando ben due rappresentanti a Montecitorio. Un successo straordinario ma che ha anche fatto emergere le contraddizioni in un partito dove le due anime (quella “movimentista” di Dalila Nesci” e quella “istituzionale” di Riccardo Tucci) nei fatti sono separate in casa. In poche parole, il potere logora e a Vibo Valentia il M5S a furia di accusare il Pd di essere un campo di battaglia per “bande” contrapposte, ha imboccato la stessa strada dello “storico nemico”: un partito lacerato da divisioni e contrasti.

Tanti gli indizi che comprovano il “divorzio”: i due front runner dei pentastellati vibonesi non hanno mai promosso una iniziativa comune, mai condiviso una battaglia, mai un confronto sullo stesso tema. Le regole rigide del Movimento impongono di “lavare i panni sporchi in famiglia” e quindi avanti ignorandosi reciprocamente per quasi un anno. Una spaccatura che, però, non si può più nascondere: mentre Riccardo Tucci ha formalizzato la candidatura di Domenico Santono alla carica di primo cittadino di Vibo Valentia, da Dalina Nesci un laconico “no comment”. Un silenzio che vale più di mille parole. E la competizione interna continua.

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