Le dimissioni di ben 26 consiglieri sono ancora dietro l'angolo, ma i partiti e le associazioni sono già in campagna elettorale a Vibo Valentia. Finita l'era Costa, nel peggiore dei modi, i protagonisti della vittoria alle ultime elezioni provinciali, ovvero, Forza Italia, Mns e il gruppo consiliare del Pd che ha scelto di virare a destra, si sono ritrovati qualche sera addietro in un locale di Sant'Onofrio, “Il Baffone”, per ricostituire quell'alleanza che, dove non era la gente a votare ma gli eletti, ha dato riscontri estremamente positivi.
Il "patto" del Baffone. E senza andare molto per il sottile - come scrive stamane la Gazzetta del Sud - hanno provato a mettere in piedi un progetto che unisca il centrodestra e trovi sponde in aggregazioni civiche. Un modo per tentare di chiudere in fretta la partita delle amministrative. Al “tavolo” del confronto c'erano proprio tutti i primi attori del patto che ha portato Salvatore Solano a palazzo “Ex Enel”: dal senatore Giuseppe Mangialavori al suo scudiero Francesco Pascale, da Vito Pitaro, ormai quasi organico al centrodestra, all'ex capogruppo Pd in Consiglio comunale Giovanni Russo, fino all'ex consigliere regionale Salvatore Bulzomì e all'ex senatore Francesco Bevilacqua. E allo stesso tavolo non mancavano neppure l'ex presidente del Consiglio Stefano Luciano e Giuseppe Policaro in rappresentanza di Vibo Unica, sempre più vicini al centrodestra. Chi mancava, forse casualmente, erano altri settori di FI: era assente ovviamente Vincenzo Pasqua il cui padre, Cesare, ha già annunciato di volersi ricandidare a sindaco. L'imperativo categorico è stato “unità” per costruire una corazzata in grado di disintegrare quel che rimane del Pd, ancora impegnato a studiare schemi e strategie idonee ad affrontare la campagna elettorale
Più informazioni
