Cultura & spettacolo

Pizzica, vino e tamburello in Salento

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La pizzica, da sempre conosciuta in tutto il Sud Italia, è nata in Salento, da un’antichissima tradizione contadina; fino agli anni ‘60 era considerata, insieme alla danza della taranta, solo un retaggio culturale di un lontano passato, prossima a scomparire, superata dai balli e dalle musiche moderne. Contro ogni previsione, la pizzica è stata riscoperta, grazie ad un rinato interesse dei giovani per le antiche culture locali.
La riscoperta della pizzica e della tarantella salentina, che si è trasformata in un fenomeno culturale e di costume, ha consentito di recuperare la testimonianza dei pochi artisti anziani in grado di trasmettere tecniche e sonorità tipiche di questa musica che accompagna la danza; l’entusiasmo di giovani danzatori e musicisti che vi si sono dedicati, ha coinvolto sempre più i loro coetanei.

La pizzica, fra tradizione popolare e mito

La tradizione popolare fa risalire l’origine della pizzica al 1400; la ricostruzione storica ne distingue due tipi:

  • la pizzica tradizionale o tarantata;
  • la pizzica-pizzica.

La pizzica tradizionale è la danza femminile con la quale si evoca il mito del morso della tarantola. La donna che era stata morsa, era indotta dalla frenesia della musica ritmica a danzare fino allo sfinimento, per liberarsi dagli effetti del morso del ragno.

La pizzica-pizzica, invece, evoca il mito del duello tra uomini, con una danza in cui gli uomini si sfidano a vicenda, chiamata La danza delle spade. In questo duello si può riconoscere il tipico regolamento di conti tra uomini d’onore, in cui ciascuno mirava ad eliminare l’avversario; nel tempo, il duello si è trasformato in una pura e semplice azione dimostrativa.

Nell’immaginario collettivo, la pizzica è sempre accostata al vino; in effetti la pizzica e il vino hanno un legame intenso, perché la mitologia vuole che il dio del vino, Dionisio, il quale insegnò ai mortali l’arte della vinificazione, morisse ogni inverno e poi rinascesse in primavera: in questa stagione, le popolazioni celebravano il dio dedicandogli delle feste, durante le quali si lasciavano andare a danze e comportamenti sfrenati. Legato a questo mito e alla musica popolare, il vino acquista un significato fortemente simbolico, nella cultura tradizionale.

Per guarire dal morso della tarantola, era importante anche il canto, accompagnato dal suono del classico tamburello, così come le parole della canzone. Nelle canzoni in dialetto della pizzica, i testi variano a seconda dei paesi salentini, alla cui tradizione appartengono; solitamente, essi narrano di pene e passioni amorose e di amori non corrisposti.

La pizzica oggi, con il vino e il tamburello: la Notte della Taranta

Oggi la pizzica si balla ancora sia nelle case che alle feste di paese, nei locali e in occasione dei matrimoni. Ma la notorietà della pizzica vede fiorire intorno ad essa numerose iniziative, dai concerti alle sagre locali. Ogni estate, a Melpignano, si tiene il famoso festival della tradizione popolare salentina, intitolato La Notte della Taranta.
Nella seconda metà di agosto, affluiscono a Melpignano giovani italiani e stranieri, per seguire, con i loro coetanei salentini, i musicanti della pizzica insieme agli artisti emergenti. Chiunque, accostandosi a questa danza frenetica, accompagnata dal suono di strumenti popolari, tra cui il tamburello è il più caratteristico, comprende il motivo dell’interesse destato da questa rivisitazione della cultura popolare contadina.

Il festival del Salento, noto da tempo a livello nazionale, sta superando anche i confini dell’Italia; infatti, ogni anno, la Federazione delle Associazioni pugliesi in Svizzera e la Regione Puglia organizzano, a Zurigo, una manifestazione dal successo ormai consolidato: la Settimana pugliese Svizzera. Pizzica, vino e tamburello sono i protagonisti di questo evento, tra arte e cultura, organizzato a tutela della numerosa comunità di pugliesi residenti oltralpe.
La manifestazione promuove anche il turismo nel Salento e contribuisce a far conoscere le tradizioni enogastronomiche e agroalimentari pugliesi, invitando i molti turisti a soggiornare nei molti residence Salento.

Attraverso le esibizioni negli Stati Uniti, in Cina e Giordania, i gruppi popolari hanno divulgato ulteriormente la musica della tradizione popolare salentina: con la pizzica, il vino e il tamburello, questi artisti stanno esportando nel mondo la gioia di vivere, l’allegria e il sano e spensierato divertimento di questa terra del Sud.

Conoscere il Salento: i laboratori di pizzica

Il modo migliore per conoscere e vivere la cultura popolare del Salento, e la pizzica in particolare, sarebbe quello di recarvisi di persona, cogliendo l’occasione per trascorrere un periodo di vacanza in un contesto straordinario, esplorando le città d’arte e i paesi, le coste – che si affacciano su un mare limpido e cristallino -, il buon cibo genuino.
Il Salento è il cuore pulsante della tradizione culturale pugliese, perché le popolazioni locali hanno conservato e tenuto in vita l’antica cultura agricola pastorale.

Questa terra comunica, a chi la visita, tutto il fascino delle proprie tradizioni cultuali, coniugandolo con le esigenze moderne. Infatti, è una zona ben attrezzata per ospitare i turisti nel modo più confortevole, offrendo tante opportunità: hotel e pensioni, bed & breakfast, sistemazioni in agriturismo, in case vacanze ed appartamenti.
Il comune di Lecce, nell’ambito di un programma di accoglienza a chi visita il Salento, ha promosso l’organizzazione di laboratori di pizziche: si tratta di lezioni e seminari che hanno lo scopo di far conoscere il linguaggio della musica popolare, con le sue sonorità e il suo significato sociale e culturale, e di apprendere le tecniche di base per suonare il tamburello.
Le lezioni offrono anche la possibilità di avvicinarsi alla danza popolare e di comprendere il linguaggio che il corpo trasmette, mentre danza, gesticolando con le braccia, battendo i piedi sul terreno ed esprimendo degli stati d’animo; a tutto ciò è fornito un contributo grazie anche alla proiezione di video tematici.