Cronaca

Viaggiava con un quintale e mezzo di marijuana nel camion, arrestato corriere della droga

La Finanza ha sequestrato anche tre telefoni cellulari, utilizzati probabilmente per contattare gli acquirenti

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I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Montegiordano hanno arrestato un albanese di 32 anni e sequestrato 155 kg di marijuana. L'uomo guidava un autocarro telonato sulla strada statale 106, nell'abitato del comune di Roseto Capo Spulico. Durante l'ispezione del mezzo, un cane antidroga ha scoperto il doppio fondo dove erano stati nascosti 15 involucri.




Droga nel camion. I finanzieri, impegnati sulla Statale 106 hanno intimato l’alt, nell’abitato del Comune di Roseto Capo Spulico, ad un autocarro telonato, guidato da un uomo di nazionalità albanese, che sin da subito ha mostrato evidenti segni di agitazione. Ciò ha insospettito i finanzieri che hanno deciso di ispezionare il mezzo e grazie al fiuto del cane antidroga C-Quanto, sono stati scoperti quindici involucri di varie dimensioni contenenti oltre 150 chilogrammi di marijuana, accuratamente sigillati con cellophane, oltre a tre panetti di hashish del peso complessivo di 350 grammi circa.
La droga, era stata abilmente occultata dallo spacciatore nel cassone dell’autocarro, in un capiente doppiofondo congegnato appositamente per trasportare lo stupefacente, coperto con liste di legno e chiuso in sacchetti di cellophane, per cercare di eludere i controlli tramite cani antidroga.

Albanese in carcere. Il responsabile, G.M. di anni 32, di nazionalità albanese, è stato arrestato in flagranza di reato e associato presso la Casa Circondariale di Castrovillari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Castrovillari. Rischia la pena della reclusione da sei a venti anni e la multa da 26.000 a 260.000 euro che punisce la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. Oltre alla droga, che ha un valore commerciale stimato in un milione di euro circa, sono stati sequestrati tre telefoni cellulari con rispettive SIM (probabilmente utilizzati per contattare gli acquirenti), dieci banconote da cinquanta euro l’una e l’autocarro utilizzato dal trafficante per il trasporto dello stupefacente.

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