FOCUS | Viaggio nella sanità calabrese: un malato cronico senza cure, mentre l’emigrazione continua….

Neonati trasferiti per mancanza di posti da Catanzaro a Lamezia, personale carente all'Annunziata di Cosenza, il 118 senza autisti a Vibo

sala operatoria

E’ un’emergenza senza fine quella del sistema sanitario calabrese. Commissariato da quasi due lustri, il pianeta salute non viene fuori dal suo stato di crisi permanente e rimane soggiogato ai soliti vezzi. E ci sono episodi che, giorno dopo giorno, dimostrano come forse non basti cambiare i commissari a capo di Asp ed Ao per risolvere la questione.

Il dibattito. Molti addetti ai lavori continuano a farne una questione di disavanzo che cresce o diminuisce. E forse hanno difficoltà a percepire che dietro i numeri ci sono le persone. I livelli essenziali di assistenza non vengono garantiti in modo equanime in ogni angolo della Regione. E a fare fatica non sono soltanto gli ospedali di periferia, bensì pure quelli centrali. Insomma, è tutto il sistema che continua a non funzionare. E’ opportuno che da questa consapevolezza partano i nuovi commissari.

La sfiducia della gente. Basti qualche esempio per confermare questi concetti. Dei sospetti casi di malasanità neppure si parla più. D’altronde, sono tutti in mano alla magistratura. Nell’utente si è diffusa una sfiducia crescente nei confronti delle strutture ospedaliere tanto che il ricorso alle denunce in Procura è ormai quasi una prassi ad ogni decesso che possa destare un minimo di perplessità.

Neonati sballottati da un ospedale all’altro. Ma i problemi principali non riguardano soltanto i morti. All’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro non c’è più posto neppure per i neonati.E’ notizia di qualche ora addietro che se i piccoli richiedono cure particolari alla nascita, come nel caso dei bimbi venuti alla luce prematuramente, vengono trasferiti dal nosocomio della città capoluogo, un hub tanto per intenderci, al presidio ospedaliero di Lamezia Terme. “I posti della Tin, terapia intensiva neonatale, sono insufficienti per far fronte alla domanda”.

Carenze di personale.
Non sta meglio l’Annunziata di Cosenza dove sono evidenti le carenze di personale che interessano medici, infermieri ed operatori sociosanitari. I turni diventano così estenuanti e il rischio di errore umano maggiore. Il tutto perchè le strutture periferiche, in una provincia che accoglie quasi la metà della popolazione calabrese, non vengono potenziati.

Il 118 senza autisti. Situazione critica anche a Vibo Valentia. Non soltanto perchè ci sono reparti del principale ospedale del territorio, lo Jazzolino, che ormai sono quasi fantasma, ma anche e soprattutto per il fatto che manchino gli autisti del 118, nonostante i concorsi effettuati a Crotone ed i vincitori in graduatoria da assumere.

Un malato cronico. Ecco, davanti a questa situazione, è bene chiedersi: al di là dei problemi contabili, delle presunte irregolarità che emergono in ogni dove, delle denunce legittime in Procura, del clientelismo che continua a caratterizzare le assunzioni, dei tanti dipendenti imboscati nelle Asp, la politica si interroga oggi sul fatto che dietro i problemi della sanità calabrese ci sono risposte vanamente attese dai cittadini che continuano ad andarsi a curare fuori regione? Perchè prima ancora dei pazienti, c’è un malato cronico da curare ed è il pianeta salute dell’ultima regione d’Italia!