Cultura & spettacolo

Notte nazionale del liceo classico sui diritti umani a Vibo, Pietro Bartolo: “Ho visto troppi morti”

Tanta gente richiamata nei locali dell'istituto dal medico di Lampedusa. Il dirigente Suppa: "Questa scuola è la trincea della democrazia"

diritti-umani

L'esperienza di Pietro Bartolo con la disperazione e la morte di tanti immigrati, gli abusi di potere dello Stato nell'Antigone e nella tragica vicenda di Stefano Cucchi rivissuti in una drammatizzazione degli studenti, un reading sulla letteratura calabrese di Paolo Cutuli e la riflessione sugli eteronimi di Pessoa di Giap Parini: è stata una serata ricca di eventi che ha richiamato la presenza della massime autorità istituzionali del territorio, dal sindaco della città Elio Costa al questore Andrea Grassi, quella vissuta dal liceo classico Michele Morelli, a cura di alcune docenti dell'istituto (Bianca Cimato, Claudia Schipani e Stefania Mancuso). Sotto la lente il tema dei diritti umani intesi come diritti universali, sviscerato nell'arco di sei ore di dibattiti, conferenze, interviste e rappresentazioni, con gli allievi primi attori sul palcoscenico. Nutrito il pubblico che ha riempito in ogni ordine di posto l'Aula Magna del liceo Morelli, specie quando a conversare sono stati Pietro Bartolo e Carlo Colloca (docente di Sociologia del Territorio all'Università di Catania). “Ho vissuto in prima persona momenti difficili, mi sono trovato ad ispezionare centinaia di cadaveri in mare. Ricordo quella strage di 350 profughi – ha rammentato il medico di Lampedusa - morti proprio dinanzi al porto di Lampedusa”. E gli ha fatto eco Carlo Colloca: “Bisogna fare in modo - ha detto riferendosi agli immigrati -che queste persone vengano inserite nella società civile per evitare che divengano manovalanza della criminalità organizzata”.




"La notte nazionale dei licei classici - ha osservato il dirigente scolastico Raffaele Suppa - vuole rimettere al centro il valore della formazione classica. Siamo tutti distratti da una deriva della società contemporanea “tutto deve essere spendibile nell’immediato”, tutto deve essere monetizzabile. La scuola deve formare la persona mettendo al centro quella humanitas che nel corso dei secoli ha elevato l’uomo al di sopra della barbarie. Per questo abbiamo messo al centro della notte nazionale il tema dei diritti umani, diritti universali non negoziabili. In questo è essenziale la formazione umanistica, fiore all’occhiello della scuola del’occidente europeo, il migliore investimento che si possa fare sul futuro di questa generazione. Imparare dalla letteratura classica per leggere ed interpretare il presente e proiettarci nel futuro. Una formaZione che attraverso la lettura dei classici ci ricorda i valori fondanti della nostra democrazia: libertà, solidarietà e pace. Come ha affermato Luciano Canfora “il liceo classico è la trincea della democrazia”.

Più informazioni