“Appalti truccati” alla Regione Calabria: politici, imprenditori e funzionari indagati (NOMI)

Ecco chi sono le sedici persone finite nell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Dalla carte emerge, "il completo asservimento di pubblici ufficiali, anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria"

Abuso d'ufficio. E' questo il reato che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contesta al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Cosenza sul giro di appalti truccati. Non è il solo nome "eccellente" che figura nell'elenco degli indagati. E non è il solo politico. Nel calderone dell'indagine è infatti finito anche il sindaco di Pedace Marco Oliverio (non è un parente del governatore) anche lui destinatario dell'obbligo di dimora nel comune di residenza. Arrestati l'imprenditore Giorgio Barbieri, ritenuto da precedenti inchieste un punto di riferimento del clan Muto di Cetraro, e il dirigente della Regione Calabria Luigi Zinno.

I nomi degli indagati. Nell'indagine risultano quindi coinvolte sedici persone destinatarie di altrettante misure cautelari. In carcere è finito l'imprenditore Giorgio Barbieri mentre i domiciliari sono stati disposti per Vincenzo De Caro, Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Marco Trozzo, Francesco Tucci, Luigi Zinno. Obbligo di dimora per Mario Oliverio e Marco Oliverio. Sospensione dell'esercizio di pubblico ufficio per Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Damiano Francesco Mele, Paola Rizzo. Divieto temporaneo di esercizio di attività professionale per Carlo Cittadini, Ettore Della Fazia e Gianbattista Falvo.




I profili e le accuse. Giorgio Ottavio Barbieri, 42 anni di Roma, è una delle figure centrali dell'inchiesta. Imprenditore legale rappresentante della "Barbieri Costruzioni Srl" e della "Ads Srl" accusato di essere "determinatore e istigatore, nonché beneficiario finale della condotta criminosa". Ai domiciliari è finito Vincenzo De Caro, 66 anni, di Cosenza, in servizio presso il Dipartimento regionale Programmazione Nazionale e Comunitaria, quale esperto incaricato dell’appalto-concessione di Scalea, pubblico ufficiale e/o incaricato di pubblico servizio. Secondo l'accusa si adoperava per confezionare ad arte le condizioni legittimanti l’affidamento dei lavori complementari. Gianluca Guarnaccia, 43 anni di Montalto Uffugo è invece un dipedente della “Barbieri Costruzioni S.r.l.”. Carmine Guido, 58 anni di Rende è il direttore dei lavori del progetto Lorica Ski. Marco Trozzo, 46 anni di Cosenza è il direttore dei lavori. Francesco Tucci, 64 anni di Castrolibero era il direttore dei lavori di Scalea, quindi pubblico ufficiale e/o incaricato di un pubblico servizio. Per gli inquirenti "l'istigatore nonché beneficiario anche in via mediata della condotta criminosa". Luigi Giuseppe Zinno, 64 anni di Cosenza, è un dirigente del settore 1 del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria. Per l'accusa si adoperava per confezionare ad arte le condizioni legittimanti l’affidamento dei lavori complementari. Oltre ai due Oliverio, Mario e Marco, l'obbligo di dimora è stato disposto anche nei confronti di Carlo Cittadini, residente a Roma, imprenditore titolare della società Cittadini Srl partecipata da Barbieri; Ettore Della Fazia, 58 anni, residente a Roma, collaboratore di Barbieri per i lavori dell’aviosuperficie di Scalea incaricato tra l’altro della gestione della contabilità dei lavori; Gianbattista Falvo, 62 anni di Mendicino, imprenditore subappaltatore per la realizzazione dell'impianto di climatizzazione dell'avio-superficie di Scalea. Sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio per Rosaria Guzzo, 63 anni di Castrolibero, dirigente responsabile del Settore Ragioneria della Regione Calabria; Pasquale Latella, 54 anni, di Scalea, responsabile unico del procedimento dell'appalto dell'avio-superficie di Scalea che per l'accusa avrebbe attestato falsamente fatti utili all'autorizzazione di lavori complementari; Francesco Damiano Mele, 52 anni di Celico, Rup per i lavori del progetto Lorica Ski; Paola Rizzo, 49 anni di Rende, dirigente del Settore di Coordinamento e Sorveglianza POR FESR del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria.

L'inchiesta. Nel mirino dell'indagine sono finiti due appalti: l'ammodernamento dell'aviosuperficie di Scalea e degli impianti sciistici di Lorica, in Sila, oltre che la successiva fase di erogazione di finanziamenti pubblici. Le indagini svolte nell'ambito dell'operazione "Lande Desolate", che vede indagato il governatore della Calabria, Mario Oliverio, avrebbero consentito di ricostruire e documentare "plurime violazioni e irregolarità nella gestione e conduzione" dei due appalti.

Pubblici ufficiali "asserviti". "Una "copiosa attività di riscontro documentale" e sui luoghi di cantiere, avrebbe fatto emergere, secondo gli inquirenti, "il completo asservimento di pubblici ufficiali, anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria", alle esigenze dell'imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, 42 anni. Tutto avveniva "attraverso una consapevole e reiterata falsificazione dei vari stati di avanzamento lavori ovvero l'attestazione nei documenti ufficiali di lavori non eseguiti al fine di far ottenere all'imprenditore l'erogazione di ulteriori finanziamenti comunitari altrimenti non spettanti". Gli inquirenti definiscono "emblematica" la spregiudicatezza dell'imprenditore romano "spinta al punto di porre in essere condotte corruttive nei confronti di pubblici funzionari, finalizzate al compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio consistenti in una compiacente attività di controllo sui lavori in corso, nell'agevolare il pagamento di somme non spettanti ovvero nel riconoscimento di opere complementari prive dei requisti previsti dal codice degli appalti oltre al mancato utilizzo di capitali propri dell'impresa appaltatrice in totale spregio degli obblighi previsti dai bandi di gara".

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