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Riforma della rete ospedaliera calabrese, ecco cosa potrebbe cambiare

Diverse strutture potrebbero essere riunite sotto la gestione del Pugliese- Ciaccio di Catanzaro

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Potrebbe produrre notevoli differenze anche per l’ospedale di Lamezia Terme la riforma della rete ospedaliera calabrese. L’obiettivo sarebbe quello di  “un’integrazione più efficace dei percorsi e delle reti clinico-assistenziali” tramite  “la scorporazione dalle Asp di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria dei presidi territoriali per acuti (spoke) e la loro attribuzione, unitamente alle relative risorse umane, strumentali e finanziarie, alle Aziende ospedaliere che operano nel rispettivo territorio”.

Uniti. Dal punto di vista pratico, la riforma prevedrebbe l’unione d’ufficio degli ospedali “spoke” a quelli “hub”, che sono definiti comunemente “ospedale maggiore” e che in Calabria sono: il metropolitano di Reggio Calabria, il Pugliese di Catanzaro e l’Annunziata di Cosenza. Ad avere una funzione centrale di accorpamento sarebbe il Pugliese-Ciaccio, al quale potrebbe essere accorpato anche il Giovanni Paolo II di Lamezia, ma anche Soverato e Soveria Mannelli.

Anche Vibo e Crotone accorpati. Potrebbero essere accorpati al Pugliese-Ciaccio anche i nosocomi di Vibo Valentia e Crotone anche se non vi sono riferimenti espliciti a livello normativo. Sicuramente, secondo il piano organizzativo, è palese che tutte le risorse umane, finanziarie e strumentali potrebbero sottostare alla gestione dell’Azienda madre.Il testo è alla discussione della commissione regionale alla sanità, per poi approdare a Palazzo Campanella per il voto.

Lamezia riunita. Proprio riguardo al nosocomio lametino, il primo dicembre, si sono riunite le associazioni e i comitati sulla sanità che, nella sala Napolitano del comune avevamo discusso delle emergenze in corso “Siamo ad un punto di rottura con continue spoliazioni – avevano affermato dal Comitato Salviamo la sanità del lametino – serveun ospedale che sia al servizio di tutta la Regione, e per questo è necessario che l’ospedale faccia parte integrante della fusione della azienda sanitaria catanzarese (Mater Domini e Pugliese-Ciaccio). Ciò sarebbe un vantaggio anche in termini economici”.