Vibonese-Siracusa al veleno ma non si confonda il senso di ospitalità con la debolezza

Una partita incandescente contrassegnata da un finale infuocato ma non solo. Il commento di Maurizio Bonanno: "Una vicenda oscura che è bene denunciare perché non si pensi che Vibo Valentia sia terreno dove chi arriva può sentirsi autorizzato a comportamenti violenti"

IMG_9331

Il post partita tra Vibonese e Siracusa si porta dietro le conseguenze di un arbitraggio inadeguato che ha concesso agli ex Troina che si sono impossessati della squadra aretusea di consumare la propria vendetta per la sconfitta allo spareggio nella scorsa stagione che ai siciliani è costata la mancata promozione in serie C. Una partita incandescente contrassegnata da un finale infuocato, ma non solo...




Pallonata al piccolo raccattapalle. Emerge anche un particolare che era quasi passato inosservato. Verso la metà del secondo tempo, quando la pressione della Vibonese alla ricerca del pareggio si faceva più insistente, il portiere del Siracusa Gomis avrebbe volontariamente colpito con una pallonata un raccattapalle rossoblù posizionato dietro la sua porta. Si tratta di un bimbo di appena dieci anni tesserato con il settore giovanile della Vibonese. Per questo motivo il direttore sportivo Simone Lo Schiavo, il segretario generale Saverio Mancini e il fisioterapista Bruno Tamburro hanno protestato con l’arbitro e sono stati espulsi. Non si sarebbero accorti di nulla né l’arbitro con i suoi assistenti né i due ispettori inviati dalla Procura federale oltre all’ispettore di Lega. E così, Lo Schiavo e Mancini sono stati inibiti fino al 18 dicembre mentre Tamburro è stato ammonito. La Vibonese è stata quindi sanzionata di 500 euro per indebita presenza nel recinto di gioco e negli spogliatoi di persone non autorizzate. Come al solito, al danno è seguita la classica beffa.

Calcio e calci. Intanto, in campo i giocatori ospiti continuavano con la loro strategia di spezzettare la gara con continui falli fino ad arrivare al finale infuocato dopo il triplice fischio finale quando un brutto fallo di Boncaldo con tanto di tacchettata alla tibia di una violenza tale da lasciare segni evidenti ha provocato la reazione di Gigi Silvestri dalla quale è scaturita una rissa a stento sedata dall’intervento delle forze dell’Ordine e dei giocatori delle due panchine. Il giudice sportivo, evidentemente ormai in balia di se stesso senza più rendersi conto di quanto stesse realmente accadendo, ha quindi squalificato per una gara Boncaldo e per due Silvestri.

Il direttore di gara aveva fischiato la fine della gara, ed il pallone si trovava all’altezza della metà campo. Solo allora il numero 2 del Siracusa ha consumato la sua vendetta con un’entrata a piedi uniti, che denuncia la chiara intenzione di fare male… ed il taglio all’altezza della tibia di Silvestri lo dimostra chiaramente. Silvestri giura di non aver fatto nulla, ma l’arbitro ha visto qualcosa che non è accaduto riportando inoltre nel referto la sua espulsione senza che nessuno abbia visto nessun cartellino rosso estratto dal direttore di gara. Una vicenda oscura che è bene denunciare perché non si pensi che Vibo Valentia sia terreno dove chi arriva può sentirsi autorizzato a comportamenti violenti. Non si scambi l’innato senso di ospitalità che caratterizza i vibonesi con una sorta di debolezza: chiunque è benvenuto al Luigi Razza, purché sia una persona perbene!

Più informazioni