Gioco d’azzardo, allarme ludopatia nel Vibonese: bruciati oltre 46 milioni di euro

Un fenomeno particolarmente preoccupante che alimenta gli appetiti della 'ndrangheta che può riciclare più facilmente denaro mentre le persone colpite finiscono per diventare vittime di usura ed estorsioni

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La provincia più povera d’Italia e allo stesso tempo una di quelle con la più elevata densità criminale. Una dato conosciuto e per nulla contrastante. A preoccupare è ora un terzo fattore: la diffusione del gioco d’azzardo sul territorio vibonese dove imperano le slot machine e le videolottery. Un fenomeno particolarmente allarmante che da una parte alimenta gli interessi della criminalità organizzata abile a trarre profitti dalla manomissione delle macchinette e dall’uso di queste per riciclare denaro mentre dall’altra crea dipendenza compromettendo la salute psichica e fisica delle persone colpite, le quali finiscono poi diventare vittime di usura ed estorsioni.

I numeri. Basta dare uno sguardo ai numeri per capire la gravità del fenomeno. In tutta la provincia di Vibo Valentia sono ormai un centinaio le sale gioco alcune delle quali anche in prossimità delle scuole. Un’inchiesta della Gazzetta del Sud a firma di Lino Fresca rilancia l’allarme partendo proprio dai numeri. Le giocate in tutto il territorio provinciale arrivano a sfondare la barriera dei 250 milioni di euro, mentre le vincite si attestano sui 208 milioni. Il dato che deve far riflettere, però, è quello delle perdite che è pari a circa 46 milioni.

Allarme ludopatia. La dipendenza da gioco d’azzardo non è solo un problema sanitario, ma anche di ordine pubblico. Il Ministero dell’Interno, riconoscendo la gravità della “ludopatia”, ha emanato normative rigorose che disciplinano l’apertura di “negozi di gioco”. Proprio un anno fa il coordinamento di Libera Vibo si era appellata ai singoli Comuni della provincia per chiedere loro di dotarsi, attraverso regolamenti o ordinanze, di misure appropriate ed efficaci che disciplinino in senso restrittivo l’attività di gioco d’azzardo autorizzata sul territorio cittadino, recependo in particolare le limitazioni introdotte in analoghi strumenti già vigenti in numerosi ordinamenti comunali.

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