Cronaca

‘Ndrangheta, inchiesta sull’eolico: archiviazione definitiva per il sindaco di Cortale

Accolta la richiesta della Procura lametina cui la Dda reggina aveva trasmesso, per competenza, il fascicolo riguardante la posizione di Scalfaro

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Il gip di Lamezia Terme ha archiviato la posizione del sindaco di Cortale Francesco Scalfaro, accusato di concussione, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Reggio Calabria, sugli affari della ‘ndrangheta nel business dell’eolico. Accolta la richiesta della Procura lametina cui la Dda reggina aveva trasmesso, per competenza, il fascicolo riguardante la posizione del sindaco.

Reintegrato. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, nello scorso mese di agosto, aveva già accolto la richiesta di revoca dell’arresto di Scalfaro presentata dagli avvocati Leopoldo Marchese e Guido Contestabile, difensori del sindaco, disponendone la rimessione in libertà. Subito dopo la pronuncia dei giudici del riesame, il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, aveva revocato la sospensione di Scalfaro da sindaco di Cortale, reintegrandolo nella carica.

Accuse infondate. Al sindaco veniva contestata, in particolare, una condotta corruttiva mirata ad ottenere l’assunzione di un operaio da parte di una ditta impegnata nella realizzazione del Parco eolico di Amaroni, in cambio di una “collaborazione” e di un’agevolazione da parte dell’Amministrazione comunale di Cortale per l’esecuzione dell’opera. “Dalle motivazioni del Tribunale del riesame di Catanzaro e dal provvedimento di archiviazione emesso dal Gip di Lamezia – scrivono in una nota i legali di Scalfaro – emerge che, in realtà, nessuna risultanza investigativa vi fosse di specifiche condotte, attive od omissive, di imposizione a carico di Scalfaro e che, dunque, non vi era in atti alcun indizio di colpevolezza, anche minimo, che potesse giustificare una qualsiasi misura cautelare a suo carico”.

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