I precari calabresi non mollano e il ministro Lezzi incontra i sindacati: “Il Governo li stabilizzerà”

In attesa di notizie da Roma, prosegue la mobilitazione all'esterno della stazione di Lamezia. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa presidiano gli ingressi

Dopo una sospensione notturna si sono ripresentati alla stazione centrale di Lamezia Terme i precari calabresi, ex Lsu-Lpu, che continuano a reclamare, dopo più di un ventennio di attesa, la stabilità contrattuale. Un cordone di polizia di Stato, alla presenza anche del dirigente del commissariato di Lamezia Alessandro Tocco,  e tanti uomini dell’Arma dei carabinieri, guidati dal comandante della Compagnia di Lamezia Terme, capitano Pietro Tribuzio,  posti davanti all’ingresso della stazione e nelle posizioni strategiche, dovrebbero riuscire nell’intento di bloccare i manifestanti evitandone l’ingresso come invece era accaduto ieri.




Bloccati i trasporti. Nella giornata di ieri, infatti, sino a tarda serata, avevano occupato, paralizzando l’intero sistema di trasporto calabrese, la stazione lametina, arteria fondamentale della percorrenza ferroviaria  tirrenica. Stamani sono ritornati con bandiere e animo battagliero di chi attende notizie provenienti dal governo nazionale. “Non ce ne andremo sino a quando non avremo notizie dal Governo” dichiara Domenica Morabito da Reggio Calabria. Ieri a seguito di un vertice in prefettura con le sigle sindacali a Catanzaro lo stesso prefetto, Francesca Ferrandino, aveva sollecitato Palazzo Chigi a dare delle risposte ai lavoratori, risposte non ancora pervenute e motivo di ulteriore nervosismo.

Governo traditore. “Non ci prendono in considerazione. Il governo ci ha tradito. Sino lavoratori abbiamo dei figli da mantenere. Loro stanno bene e non se ne interessano”. dichiara un altro precario, Pasquale Giovinazzo da Locri. Una situazione apparentemente insuperabile almeno sino a quando non arriveranno notizie certe a livello nazionale. Il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, sta tentando di ottenere un incontro fra una delegazione sindacale e il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, che nelle prossime ore sara' in Calabria. I manifestanti chiedono il rifinanziamento del fondo di 50 milioni di euro per il precariato storico calabrese e lo sblocco delle assunzioni negli enti locali.

Lezzi fiduciosa. Dopo un momento di incontro tra i vertici sindacali e il ministro per il sud Barbara  Lezzi, oggi in Calabria e ha dichiarato: “ Il governo - ha detto Lezzi - sta facendo tutto il possibile per trovare una soluzione immediata, nella Legge di bilancio. Ad ogni modo, qualora non riuscissimo a procedere con la stabilizzazione in tempi brevissimi per ragioni tecniche, intanto si procederebbe con una proroga dei contratti e successivamente si provvedera' alla stabilizzazione definitiva. Su questo - ha concluso - il nostro impegno e' chiaro e lo abbiamo confermato piu' volte".

In attesa di novità. I vertici sindacali hanno comunicato di mantenere lo stato di agitazione sino a quando non vi saranno delle notizie certe e tranquillizzanti da parte del governo nonostante le rassicurazioni provenienti dal ministro. “Il ministro Lezzi si e' impegnato a garantire la continuita' lavorativa degli ex Lsu-Lpu gia' nella legge di bilancio che dovra' essere approvata entro il 31 dicembre, poi ha detto che il governo inserira' nel Decreto Concretezza una norma per la loro definitiva stabilizzazione. Abbiamo chiesto atti  ufficiali da parte del governo e stiamo aspettando che il prefetto di  Catanzaro abbia un documento ufficiale che dia tranquillità per i 4500 lavoratori. - hanno dichiarato unitariamente le sigle sindacali- Abbiamo chiesto un tavolo nazionale. Manteniamo lo stato di agitazione sino a quando avremo notizie certe. Stiamo aspettando in questi minuti la comunicazione ufficiale e poi decideremo cosa fare con i manifestanti.Apprezziamo questo punto di avanzamento ma aspettiamo gli atti ufficiali.”




Oliverio vicino ai manifestanti. E’ giunto anche il presidente della regione Mario Oliverio che si è mostrato nuovamente dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie in attesa di una tranquillità economica da più di venti anni. “Il governo deve assumere un impegno, deve dare delle risposte. Il ministro ha dichiarato disponibilità a risolvere il problema è io ho chiesto degli atti formali. Credo l’iniziativa sia molto importante. Non è una passerella questa.”

Difese  e insulti. La situazione sta diventando pericolosamente infervorata e i manifestanti stanno tentando di sorpassare lo schieramento di uomini posto all’infreddo alla stazione. Difese  e insulti ai poliziotti si stanno verificando proprio in questi minuti. “Sostenete uno Stato ladro. Fate schifo. Arrestateci” urlano i manifestanti che ancora non hanno notizie certe dal governo. Serrati gli ingressi in stazione e una catena umana con caschi, manganelli e protezioni tenta di impedire l’accesso all’edificio. Non vi sono state cariche di alcun tipo ma semplici posizionamenti dinnanzi agli ingressi della struttura. Giunta sul posto anche l’ambulanza del 118  a causa di due malori, accusati da due donne, sopraggiunti nei momenti di tensione.

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