Politica

Crisi al Comune di Vibo Valentia, Lo Schiavo: “La parola torni ai cittadini”

L'esponente di minoranza: "La città affonda, nessun punto programmatico è stato realizzato, ed è giusto che le forze che hanno vinto le elezioni si assumano la responsabilità di questo fallimento"

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“Ho ascoltato le interviste del sindaco costa e del senatore Mangialavori. Per quanto mi riguarda, siamo fuori tempo massimo per gli appelli alla responsabilità . La cosa migliore per la città è che la parola ritorni subito ai cittadini. Si metta fine a questa esperienza amministrativa”.

E’ quanto afferma in una nota il leader de “Progressisti” in seno al consiglio comunale Antonio Lo Schiavo. L’esponente della minoranza, quindi, aggiunge: “D’altronde è inutile invocare atteggiamenti  propositivi quando per tre anni non su Facebook, ma in consiglio comunale venivano sistematicamente bocciate tutte le nostre proposte. Ricordo a me stesso come sono finite le nostre iniziative su Italcementi, su acqua pubblica , sulla fusione dei comuni, sulla mensa dei poveri, sulla pianificazione urbanistica, su Triparni e le frazioni. Abbiamo tentato di parlare di problemi e di innalzare la qualità della discussione ma ci è stato sempre opposto un muro . Quando la maggioranza si è divisa ed è entrata in crisi con l’uscita del gruppo “Vibo Unica, avevamo anche in quella sede dimostrato maturità chiedendo un gesto di umiltà e proponendo come fine mandato la condivisione di tre o quattro punti programmatici. Anche in quella occasione non abbiamo avuto risposta. Penso quindi che responsabili siamo stati fin troppo”.

Ora quindi non è più tempo di chiedere aiuto: “La città affonda, nessun punto programmatico è stato realizzato, ed è giusto che le forze che hanno vinto le elezioni si assumano la responsabilità di questo fallimento che non certifico io ma quotidianamente tutti i cittadini. Non si può pensare di scaricare su altri il fallimento amministrativo tentando di distribuire equamente le colpe di questo disastro. Alla fine di questa consiliatura ognuno risponderà per il proprio operato. A questo punto è giusto che il bilancio lo traggano direttamente i cittadini”.

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