Gli ebrei e l’eredità lasciata alla Calabria, dibattito al liceo scientifico di Soriano

"La comunità ebraica , anche se minoritaria - scrivono le organizzatrici tra cui la dirigente scolastica Licia Bevilacqua - ha interagito con grande intensità con il più generale contesto sociale della nostra terra"

locandina

Il Liceo Scientifico di Soriano Calabro diretto dalla prof.ssa Licia Bevilacqua, il club per l’Unesco di Vibo Valentia, la Med Experience presiedute dalla dott.ssa Maria Loscrì e la GAM presieduta dalla dott.ssa Francesca Nacci organizzano il convegno dal titolo “Le nostre radici ebraiche tra filosofia e storia”, finalizzato a focalizzare l’eredità ebraica nel nostro territorio a partire dal cibo. Ciò al fine di allenare la nostra memoria presente alla consapevolezza di un passato ebraico che ci appartiene senza saperlo.

“Non c’è dubbio, infatti, che noi calabresi -si scrive nella nota di presentazione – siamo il frutto di un crogiolo di varie etnie, figli dei tanti dominatori del nostro territorio e che, nonostante tali travagliate vicissitudini, abbiamo dovuto far fronte , nostro malgrado , anche ad tutta una serie di eventi naturali dai quali non è stato mai facile ripartire, come una sorta – a proposito di memoria periodica – di “reset” improvviso del nostro sviluppo socio–economico che ci ha costretti a ricominciare da capo”.

“Ecco come, per certi aspetti, questa nostra condizione -sottolineano le organizzatrici – sia del tutto simile a quella del popolo ebraico: dapprima ramingo per il deserto alla conquista della terra di Canaan per poi divenire oggetto delle tante diaspore che hanno caratterizzato la storia recente. Come noi calabresi, anche gli ebrei sono stati sempre costretti , ed allenati mentalmente , a ripartire da zero, a trasformare in virtù la necessità del momento e, soprattutto, ad avere voglia di “costruire”. Ed, effettivamente, con gli ebrei, la gente di Calabria ha costruito tanto perché , anche se oggi molti lo ignorano , è grazie alla presenza di tale comunità nel nostro territorio che è stato possibile dare impulso ad importanti scambi commerciali ed, in ogni caso, strutturare il nostro assetto economico in modo tale da garantire una seria prospettazione futura.
Ci piace inoltre pensare alla etimologia ebraica della parola Italia – nella accezione riferita alla antica penisola italica, ossia la Calabria – come I (Aleph e Iod) –TAL ( Teth e Lamed) – YA (Iod ed Hey), “costa della rugiada di Dio”, per significare ulteriormente quanto questa terra fosse cara agli Ebrei e quanta importanza strategica possa avere acquisito nel corso dei secoli il commercio del vino e della seta”.

“La comunità ebraica , dunque , anche se minoritaria – si conclude-  ha interagito con grande intensità con il più generale contesto sociale della nostra terra , permanentemente attraverso i secoli, partecipando all’evoluzione dei valori umani, contribuendo al formarsi dei capisaldi della cultura, assumendo parte attiva nell’avanzare del progresso scientifico e ricoprendo un importante ruolo anche attraverso l’urbanizzazione e l’arte . I nostri beni culturali, infatti, sono i testimoni di una convivenza che ha attraversato venti secoli e più, esempio al tempo stesso di integrazione e di valorizzazione delle diversità. E’ una presenza, quella degli Ebrei, che ha sempre generato valore aggiunto nella vita e soprattutto nella cultura della Calabria , lasciando un segno assai più evidente di quanto sia stata, nel tempo, la loro incidenza numerica rispetto alla generalità della popolazione”.

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