di VINCENZO VARONE
È il Vibonese - secondo l’indagine condotta da Italia Oggi - la provincia dove si vive peggio. Continuiamo, dunque, ad essere costantemente ultimi in quasi tutte le classifiche. Il Vibonese continua pertanto ad essere la periferia d’Italia, incapace di darsi una mossa; incapace di risvegliarsi dal suo antico torpore; quasi impossibilitato a dare un calcio al suo amaro destino. Un territorio che negli ultimi anni ha dovuto accontentarsi solo delle belle parole e delle promesse solenni che però non hanno mai dato né pane, né lavoro, né benessere. Una discesa verso il fondo la nostra che non conosce ostacoli e che rischia di far naufragare i sogni e le aspettative, soprattutto delle giovani generazioni che giorno dopo giorno devono fare i conti con una realtà che si ostina a non cambiare.
Una storia scritta da gente costantemente al soldo di qualcuno. Gente che ci ha condannato alle code, ai bassifondi e al bisogno. Ma guai a farci convincere che il nostro destino è segnato. Anche noi infatti possiamo vincere, sognare e progredire e far man bassa del destino avverso e da chi ha scelto anche per colpa nostra di assegnarci per sempre una sola posizione: l’ultima. Ma per fare questo occorre che ognuno di noi si liberi dalle clientele, dagli ingranaggi del “comparaggio” e dal pregiudizio ricorrente di cui in tanti, smaniosi di assecondare le tesi di certa cultura forestiera e ben pagata, negli ultimi anni bui si sono fatti portatori.
