Politica

Il messaggio di Mattarella ai calabresi: “Coniugare le differenze contro le barriere identitarie”

Il Capo dello Stato in visita a San Demetrio Corone per celebrare i 550esimo anniversario della morte dell'eroe albanese Scanderberg ha ricordato l'articolo 6 che tutela le minoranze linguistiche

mattarella.png

La Costituzione, all’articolo 6, tutela le minoranze linguistiche ed è “una previsione che rappresenta uno snodo di fondamentale importanza, perché inscindibilmente collegato all’unità e indivisibilità della nostra Repubblica, con il riconoscimento e la valorizzazione delle diverse culture nazionali presenti nel Paese”. Lo ha detto Sergio Mattarella parlando a San Demetrio Corone.

Per il Presidente della Repubblica questa è “una previsione che si pone a presidio del pluralismo, cardine della democrazia ed elemento imprescindibile di un sistema che non vuole assimilare le differenze, ma riconoscerle e valorizzarle e avverte questo dovere. Gli arbereshe – ha sottolineato il Capo dello Stato – costituiscono una storia di integrazione e accoglienza che ha avuto pieno successo, un esempio di come la mutua conoscenza e il reciproco rispetto delle culture siano strumento di crescita per le realtà territoriali e per i Paesi in cui le diverse comunità vivono. La preservazione delle antiche origini, la reciproca influenza, la fusione armonica di lingua, cultura e tradizioni, sono state nei secoli e sono ancora oggi il ‘valore aggiunto’ di queste comunità. Realtà che svolgono un’essenziale funzione di ponte tra i due ‘popoli di fronte’, come spesso ci si riferisce ad albanesi e italiani”.

L’eredita’ più autentica e attuale di Giorgio Castriota Scanderbeg “è la promozione di un modello statuale che – ha aggiunto Sergio Mattarella – coniuga e sa contemperare le differenze” ed e’ “un messaggio che aiuta ad orientarci e agire in un’epoca nella quale sembrano moltiplicarsi e prevalere artificialmente le tensioni, l’esacerbarsi degli scontri, l’enfatizzazione delle differenze, il miope innalzamento di barriere ideologiche e identitarie che presuppongono una contrapposizione permanente con ‘l’altro'”. Per il presidente della Repubblica “del messaggio di Skanderbeg gli arbereshe si sono fatti, nei secoli, testimoni e promotori. La diaspora albanese, che nell’eroe nazionale identifico’ il collante della propria condizione di ‘popolo in fuga’, e’ riuscita a mantenere vivo il legame con la patria d’origine, integrandosi pacificamente ed efficacemente in varie zone d’Italia”.

Più informazioni