Politica

Pensioni, Salvini: “A 62 anni”. Manovra, piano per tagliare l’Irpef

Il leader della Lega punta a quota 100. "Ma 64 anni sono troppi". Sì alla Flat tax, ma a condizione che sia coperta con una drastica sforbiciata agli sconti e alle agevolazioni fiscali

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Sì al taglio dell’Irpef, ma con gradualità. E sì alla Flat tax, ma a condizione che sia coperta con una drastica sforbiciata agli sconti e alle agevolazioni fiscali. Con prudenza il ministro dell’Economia dà il via libera alla riduzione delle tasse per le famiglie. Ma, nelle stesse ore, dopo un nuovo summit al Viminale con tutti i responsabili economici del partito, Matteo Salvini conferma il lancio di una maxi-operazione di pace fiscale che potrebbe fare incassare fino a 20 miliardi e, soprattutto, fa sapere che sulle pensioni l’età minima di uscita con la cosiddetta quota 100 (come somma di età e contributi) potrà essere di 62 anni. «Anche gli imprenditori – spiega il leader del Carroccio – mi chiedono di superare la legge Fornero. Faremo quota 100 ma per me il limite dei 64 anni è troppo alto. Io ho chiesto al massimo, ma al massimo, 62 anni. Nessun compromesso al ribasso».



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Un intervento che secondo le stime di Stefano Patriarca, della società di ricerche Tabula, potrebbe costare nel 2019 fino a 13 miliardi al lordo delle tasse (9 netti) e a regime 20 miliardi all’anno, anche se nella previsione si ipotizza l’aggiunta del pensionamento senza età con 41,5 anni di contributi.

A delineare i tratti-chiave della legge di Bilancio per il 2019 è, però, innanzitutto Giovanni Tria. Il ministro dell’Economia premette che «si può costruire una strategia politica economica coerente anche se è partita da una campagna elettorale non del tutto coerente». E in questa ottica va inquadrato anche il taglio dell’Irpef che, puntualizza, «deve essere un’operazione graduale». Certo, insiste, «io sono molto favorevole a partire con un accorpamento e una riduzione delle aliquote per i redditi familiari, compatibilmente con i vincoli di bilancio». E anche la Flat tax va avviata, ma è una misura che «richiede tempo» e «va finanziata con le tax expenditures»: il taglio di agevolazioni e sconti fiscali, a cominciare dagli 80 euro di Matteo Renzi.