Politica

Elezioni regionali, i sindaci di “area” voltano le spalle a Bruno Censore

Quattordici primi cittadini del Vibonese firmano un documento a sostegno della ricandidatura del governatore uscente Mario Oliverio

Bruno-Censore

Il Partito democratico della provincia di Vibo Valentia sempre più allo sbando con un Bruno Censore che cerca di serrare le fila ma che, pur continuando a controllare gli apparati, progressivamente sta perdendo punti di contatto sul territorio. Un altro colpo alla presa sul partito dell’ex deputato delle Serre l’hanno inferto molti sindaci che facevano e fanno riferimento a lui. Amministratori che non l’hanno seguito sul crinale della rottura con il governatore Mario Oliverio. Censore, infatti, si è decisamente accodato all’area dei critici del presidente della giunta regionale (con in testa i consiglieri regionale Carlo Guccione e Enzo Ciconte) che vorrebbero costruire un’alleanza più ampia e, soprattutto, avere una nuova guida del centrosinistra che non sia Oliverio. E su questa scelta netta che, nei fatti, prefigura un Pd spaccato a metà, molti “amministratori di area” hanno voltato le spalle a quello che fino a ieri era il loro referente politico e nel partito. Ben 14 sindaci del Vibonese hanno sottoscritto un documento di sostegno alla ricandidatura di Oliverio alla presidenza della giunta regionale.




Il documento. Questo il contenuto dello stesso: “I sindaci e gli amministratori locali dei Comuni della Calabria hanno avuto modo di verificare, nel corso degli ultimi quattro anni, una positiva interlocuzione con il governo regionale guidato dal presidente Mario Oliverio. Si è manifestata una sinergia operativa sul terreno delle scelte amministrative e un’operosa solidarietà in occasione di emergenze territoriali e sociali. Il risultato di questa collaborazione è oggi riscontrabile nell’ambito dei programmi di spesa della Regione Calabria sia nel campo di opere di interesse regionale sia nei piani di settore. Oggi i Comuni calabresi sono destinatari e soggetti attuatori di importanti investimenti che rendono possibile ed efficace un’effettiva risposta ai bisogni delle comunità locali. Il lavoro svolto va completato con il compimento delle opere programmate e con la definizione di nuovi programmi e proposte. Per rafforzare il progetto di rinnovamento non bisogna consentire che lo sforzo in atto, che si è caratterizzato in termini di discontinuità rispetto al passato, venga interrotto. Per questi motivi – è detto ancora nel documento dei sindaci - riteniamo che il presidente Mario Oliverio debba continuare nell’interlocuzione con le realtà territoriali e le rappresentanze amministrative per portare a compimento le opere regionali e delle Amministrazioni locali avviate nel corso di questi anni”.

I sindaci. Ma vediamo chi sono i “traditori” della “linea censoriana”. Hanno cambiato carro: Giuseppe Barillaro (Acquaro), Raffaele Scaturchio (Dasà), Francesco Fazio (Fabrizia), Giuseppe Pizzonia (Francavilla Angitola), Giovanni Manfrida (Francica), Carmelo Mazza (Joppolo), Bruno Ioffrida (Mongiana), Antonio Landro (Parghelia), Tiziana De Nardo (Pizzoni), Giuseppe Navarra (Rombiolo), Nicola Derito (San Costantino), Onofrio Moragò (Sant’Onofrio), Francesco Bartone (Soriano), Pasquale Caparra (Zaccanopoli). (mi. fa.)