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Crolla il ponte Morandi di Genova. E’ il “gemello” di quello di Catanzaro e ha lo stesso progettista

Il progettista dell’opera era Riccardo Morandi, ingegnere e architetto che realizzò il ponte Bisantis che porta alla città di Catanzaro. Secondo alcuni esperti trascurò il degrado del calcestruzzo

Ponte Morandi Genova

A Genova ci sono almeno 20 morti, tra cui un bambino, per il crollo del ponte autostradale Morandi sul torrente Polcevera. I soccorritori hanno trovato diversi mezzi schiacciati sotto le macerie con persone morte all'interno. I mezzi coinvolti sarebbero decine. Diverse auto sono incastrate e schiacciate tra le macerie del ponte mentre alcuni mezzi pesanti sono finiti nel torrente Polvecera.

Le testimonianze. "Inizialmente pensavamo fosse un tuono vicinissimo a noi, abbiamo sentito un boato incredibile". Così uno dei testimoni del crollo del Ponte Morandi, a Genova, racconta i momenti di terrore vissuti questa mattina. "Noi abitiamo a circa 5 chilometri dal ponte, ma abbiamo sentito un botto pazzesco. Eravamo in casa, quando abbiamo sentito un vero e proprio boato - dice -. Ci siamo spaventati tantissimo, abbiamo avuto molta paura. Ora la situazione è drammatica, il traffico completamente in tilt e la città paralizzata". Alcuni testimoni che in auto si trovavano vicino al ponte Morandi prima del crollo hanno visto "un fulmine colpire il ponte". "Erano da poco passate le 11,30 quando abbiamo visto il fulmine colpire il ponte - ha detto Pietro M. all'Ansa - e abbiamo visto il ponte che si andava giù". Le immagini aeree riprese dai vigili del fuoco confermano che le campate del ponte Morandi crollate al suolo a Genova hanno investito in prevalenza l'area del torrente Polcevera e la ferrovia, colpendo, tra gli edifici sottostanti, il centro Amiu e un'altra palazzina. Sono rimaste in piedi, invece, le campate laterali del viadotto che sovrastano, oltre ad Ansaldo Energia, almeno quattro grandi condomini con decine e decine di appartamenti.




Le cause del crollo. Sarebbe stato un cedimento strutturale a provocare il crollo di parte del viadotto. Dalle prime informazioni di vigili del fuoco e protezione civile, il cedimento sarebbe avvenuto nel tratto che sovrasta via walter Fillak, nella zona di Sanpierdarena. In relazione al crollo di parte del viadotto Polcevera sull'A10, Autostrade per l'Italia comunica che "sulla struttura - risalente agli anni '60 - erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione". "I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova", assicurano le Autostrade. Il ponte crollato ha colpito una parte del centro Amiu, l'azienda ambientale del comune, dove si trovano uffici e dove viene gestita la logistica. Una parte del fabbricato risulta distrutta. Due furgoni Porter e un camion risultano schiacciati. I vigili del fuoco sono al lavoro ma non hanno ancora individuato vittime. Si sta valutando se evacuare il resto del capannone.
Il crollo del viadotto ha sfiorato i capannoni di Ansaldo Energia, una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia d'Italia. L'ingresso della fabbrica si trova proprio sotto il viadotto ma il crollo ha interessato una campata situata a pochi metri di distanza che è precipitata su un parcheggio che a quanto sembra in quel momento era vuoto. In questi giorni Ansaldo è chiusa ma nel sito lavorano alcune persone per la manutenzione.

"Gemello" di Catanzaro. Il progettista dell’opera era Riccardo Morandi, ingegnere e architetto che realizzò il ponte Bisantis che porta alla città di Catanzaro. I due viadotti furono inaugurati a distanza di pochi anni: 1962 quello catanzarese, 1967 quello genovese. Morandi era uno studioso del cemento armato che ne promosse l’utilizzo esaltandone l’economicità. Il viadotto Morandi-Bisantis, il simbolo della di Catanzaro. Realizzato negli anni Sessanta e progettato da Riccardo Morandi, il ponte collega il centro del capoluogo della Calabria con i quartieri a ovest e a sud, oltre che, attraverso la statale 280 dei Due Mari, con l'autostrada. Migliaia di persone e centinaia di auto vi passano sopra ogni giorno. Per questo la tragedia di Genova ha scatenato la psicosi sui social, essendo stati il viadotto crollato e quello catanzarese concepiti dallo stesso progettista, una delle massime autorita' dell'epoca in materia. E' l'unito punto in comune fra i due manufatti, le cui strutture sono completamente differenti, ma tanto è bastato per scatenare fra i catanzaresi timori infondati, riversati sul web, per la tenuta dell'opera.

Le rassicurazioni dell'Anas. L'ingegner Marco Moladori, responsabile dell'area compartimentale Anas per la Calabria, interpellato dall'Agi, rassicura tutti: il viadotto Morandi-Bisantis (dal nome del presidente della Provincia che volle l'opera) è sotto costante monitoraggio. "Si tratta di un'opera - spiega - straordinaria sotto tutti i punti di vista che va preservata per noi e per i nostri figli". Il "restyling" e' già in corso, come testimoniano le impalcature che "imbracano" le poderose strutture del ponte, tra i piu' alti in Europa e nel mondo a campata unica.





I limiti del progetto Morandi a Genova. Il ponte di Genova venne inaugurato il 4 settembre 1967 alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Dalla sua costruzione, il ponte ha sempre fatto discutere; negli anni è stato oggetto di manutenzioni profonde. "Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l'aumento dei costi di costruzione preventivati". E' la valutazione che l'ingegner Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato all'Università di Genova, fa del ponte crollato oggi a Genova in un articolo pubblicato da Ingegneri.Info il 29 luglio di due anni fa. Le osservazioni dell'ingegnere contenute nell'articolo sono di carattere strettamente tecnico, ma fanno riferimento al fatto che il ponte, realizzato nei primi anni '60, fu fin dai primi decenni "oggetto di manutenzioni profonde - si legge su Ingegneri.Info - con costi continui che fanno prevedere che tra non molti anni i costi di manutenzione supereranno i costi di ricostruzione del ponte: a quel punto - conclude l'articolo - sarà giunto il momento di demolire il ponte e ricostruirlo". Il viadotto fu interessato da imponenti lavori di manutenzione straordinaria, tra cui la sostituzione dei cavi di sospensione a cavallo della fine anni '80 primi anni '90, con nuovi cavi affiancati agli stralli originari. "Il problema del ponte Morandi è che i tiranti sono stati costruiti in calcestruzzo e non in metallo, e che negli anni Sessanta non si metteva in conto che il calcestruzzo si degrada e poi collassa. Cinquant'anni fa c'era una fiducia illimitata nel cemento armato. Si credeva fosse eterno. Invece si è capito che dura solo qualche decennio". A spiegarlo è l'architetto genovese Diego Zoppi, ex presidente dell'Ordine genovese, oggi membro del Consiglio nazionale degli architetti. "L'ingegner Riccardo Morandi era un grandissimo strutturista, ma col ponte sul Polcevera ha voluto forzare la mano staticamente - spiega Zoppi -. Un ponte strallato è sostenuto da tiranti di metallo. Morandi, con la sua grande competenza in fatto di statica, volle farli in calcestruzzo. E' una soluzione ardita, perché il cemento lavora in compressione, mentre in trazione si usa il metallo. Il suo ponte era finito sulle riviste specializzate per questo". "Quello di cui non si teneva in conto all'epoca - continua Zoppi - è che, con le continue vibrazioni del traffico, il cemento si microfessura, e lascia passare l'aria, che raggiunge la struttura interna di metallo e la fa ossidare. Viene quindi meno la funzione originaria del cemento, che dovrebbe proteggere l'acciaio. Il ponte per questa ragione ha sempre richiesto grossi lavori di manutenzione. Era molto costoso da gestire". Per l'architetto "l'Italia costruita negli anni '50 e '60 ha urgente bisogno di ristrutturazione. Il pericolo di crolli è sottostimato. I manufatti costruiti in quell'epoca stanno arrivando a un'età in cui diventano a rischio".

VIDEO TRATTO DALLA PAGINE FACEBOOK DI DAVIDE DI GIORGIO

https://www.facebook.com/digio1988/videos/10216940507334688/

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