Tra ricordi di cicogne e moria dei pesci, inquieta la popolazione l’area fantasma dell’ex Sir di Lamezia

Non si sentono sicuri gli abitanti lametini che guardano con diffidenza la zona industriale lametina ricordandone la bellezza e biasimando l’attuale degrado che la contraddistingue

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di FEDERICA TOMASELLO

Una visione celestiale tra verde e cicogne pronte a nidificare caratterizzava la zona industriale “Benedetto XVI” così tanta bellezza in un unica area da essere suggellata con il vincolo paesaggistico- ambientale. Un vincolo ancora esistente che però non ha avuto “forza” per frenare il processo di industrializzazione dell’area.

Dalle cicogne ai capannoni. Dove un tempo nidificavano volatili rari che impreziosivano il paesaggio rendendolo di stupefacente meraviglia, oggi si intravedono soltanto capannoni, tanti, forse troppi che padroneggiano quello che un tempo poteva essere paragonato ad un dipinto di Melchior de Hondecoeter. Strade costellate da desolazione, incuria e solitudine quelle dell’ex Sir divenuta l’area fantasma di Lamezia Terme. Sviluppo e speranze tutt’ora vengono riservate per la struttura dell’Inail nata proprio nella zona industriale che, secondo le stime, dovrebbe, una volta entrata in funzione in toto, divenire centro d’eccellenza per l’intero mezzogiorno.




Aria di mistero. La cittadinanza ,però, cosa pensa realmente della zona industriale? “Secondo me -dice Lucia- la Sir è un posto cupo, non mi piace andarci, non so perché ma non mi fa sentire sicura.” Una zona “misteriosa” e poco rassicurante per i cittadini così come racconta Marco “Non so ma io da anni sento che, per esempio,  l’acqua del pontile è inquinata, non so se è vero, ma certamente non faccio il bagno lì nelle vicinanze anzi avverto chi conosco ripetendo quello che altri hanno detto a me. Non si sa mai” a concordare con lui anche Alessandra che aggiunge “Poi con questa storia dei pesci finché non sappiamo veramente cosa è successo chi sta tranquillo?” Tante le vicende dunque che fanno sorgere preoccupazioni e allarme nella cittadinanza che si mostra diffidente e pensierosa “Io spero che vengano fatti dei controlli seri perché se è davvero tutto inquinato dovranno bonificare o tra qualche anno ci ammaleremo tutti.” Una zona che nel suo immenso perimetro, secondo gli abitanti, potrebbe celare un mistero che da anni invade le menti di chi percorre le strade che vi conducono e che diviene fonte di riflessione ancor di più ora che si attendono le analisi riguardanti la morte di centinaia di pesci per cause ancora sconosciute su cui, per disposizione della Procura, Arpacal e Carabinieri del Noe stanno svolgendo le indagini.

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