Tentata estorsione in un parco eolico del Vibonese, a processo i fratelli Cracolici

Il gup distrettuale di Catanzaro ha rinviato a giudizio tre persone accusate di tentata estorsione aggravata da metodi mafiosi. Minacciarono di morte alcuni carabinieri camuffati da operai e furono arrestati in flagranza di reato

Renato-Cracolici-Francesco-Cracolici-Onofrio-Arcella

Tentata estorsione aggravata da metodi mafiosi ad un imprenditore impegnato nella realizzazione del parco eolico a Filogaso. Con questa accusa il gup distrettuale di Catanzaro ha rinviato a giudizio tre presunti esponenti della famiglia Cracolici, ritenuta dagli inquirenti operante tra i territori di Maierato e Filogaso. Saranno quindi processati i fratelli Francesco e Renato Cracolici, rispettivamente 42 e 39 anni, entrambi di Filogaso. Con loro è stato rinviato a giudizio anche Onofrio Arcella, 31 anni, allevatore di Sant’Onofrio. Il processo inizierà il prossimo settembre davanti al Tribunale di Vibo.

I fatti contestati. I tre erano stati arrestati lo scorso 23 agosto in flagranza di reato dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia che nell’occasione si erano travestiti da operai. Secondo l’accusa avrebbero chiesto di poter continuare ad eseguire i lavori di pulizia del terreno che era stato loro affidato sino a qualche tempo fa. Francesco Cracolici, in particolare, lo avrebbe fatto con atteggiamenti minacciosi pretendendo di essere messo in contatto con la ditta per ridiscutere la faccenda. Tutti e tre avrebbero cercato di costringere i carabinieri camuffati da operai ad allontanarsi dal parco eolico interrompendo i lavori appena iniziati. A difendere i tre imputati sono gli avvocati Domenico Ceravolo, Giosuè Monardo, Sergio Rotundo, Salvatore Staiano.

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