In Calabria gli episodi di fioriture di alghe potenzialmente tossiche sono estremamente rari, poiché le condizioni meteo-climatiche e morfologiche dei fondali e la povertà di sostanze nutritive disciolte nelle acque, non favoriscono la proliferazione microalgale. In tutte e cinque le province investigate, nella stagione di monitoraggio 2017 si sono riscontrate scarse fioriture di alghe potenzialmente tossiche. A questa conclusione giunge il rapporto annuale, riferito al 2017, sul monitoraggio delle microalghe potenzialmente tossiche in Calabria, realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) e consultabile online sul sito web www.arpacal.it . Il rapporto, trasmesso all’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e Ricerca Ambientale) per confluire nel rapporto annuale nazionale, illustra le attività del gruppo di lavoro dell’Arpacal, diretto dalla dr.ssa Filomena Casaburi, nell’ambito del monitoraggio di Ostreopsis ovata e di altre microalghe potenzialmente tossiche, così come previsto dalla normativa nazionale.
I dati. L’attività si inserisce nel sistema di controllo dei rischi sanitari derivanti dall’uso balneare delle acque marine, che prevede la valutazione del rischio associato alla proliferazione di microalghe potenzialmente nocive alla salute. Il monitoraggio, coordinato dalla Direzione Scientifica Arpacal, viene attuato nelle cinque province mediante indagini in più fasi: campionamenti e rilievi in campo dei parametri chimico-fisici e meteo-climatici, analisi microscopiche per il conteggio e l’identificazione tassonomica, analisi chimiche, raccolta e trasmissione dei dati.
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