Cronaca

Svuotavano conti e libretti di deposito, 29 arresti: anche 2 ex direttori di uffici postali (NOMI-VIDEO)

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In azione due distinti gruppi operanti principalmente nel Reggiono. Undici finiscono in carcere e diciannove vanno ai domiciliari, tra quest’ultimi anche una donna vibonese

Sono 29 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nei confronti di 29 persone, accusate di far parte di due distinti gruppi criminali operanti principalmente nel territorio reggino e dediti al furto e alla illecita appropriazione di titoli, buoni fruttiferi, libretti postali e liquidità giacenti su conti correnti.

Operazione “Mosaico”. Le indagini, avviate nel 2014 e coordinate dalla Procura di Reggio Calabria, hanno documentato che gli arrestati hanno sistematicamente circuito e derubato persone anziane o gravate da patologie invalidanti, appropriandosi di centinaia di migliaia di euro incassati con la complicità di direttori e dipendenti “infedeli” di alcuni uffici postali della provincia che, dietro compenso a percentuale, attestavano falsamente la paternità dei trasferimenti di denaro e permettevano, con le credenziali di accesso al sistema informatico di Poste Italiane, di riciclare il denaro su conti correnti intestati ad altri correi.

I NOMI DEI SOGGETTI COINVOLTI

– Custodia cautelare in carcere:
1. Domenico Commisso, nato a Locri il 27.5.1970
2. Andrea Commisso, nato a Locri il 19.10.1974;
3. Corrado Femia, nato a Locri il 04.06.1974,
4. Antonino Francesco Felicetti, Reggio Calabria il 3.5.1961,
5. Antonio Raschellà, nato a Sant’Agata del Bianco il 14.6.1960,
6. Anna Maria Napoli, nata a Bovalino il 12.3.1960,
7. Bruno Gerardo Siciliano, nato a Locri (RC) l’11.9.1955,
8. Francesco Oppedisano, nato a Locri il 17.1.1981,
9. Paolo Mollica, nato a Locri l’8.10.1977,
10. Nadia Paola Calderone, nata a Marina di Gioiosa il 21.10.1959;
11. Francesco, Cincinnato nato a Marina di Gioiosa il 20.9.1963

-Arresti domiciliari per:
1. Carmela Filomena Bentivoglio, nata a Samo il 22.12.1940,
2. Marco Fasano, nato a Vietri Sul Mare (SA) il 6.12.1970,
3. Giovanni Marroni, nato a Torino il 12.4.1962,
4. Giuseppe De Santis, nato a Patrica (FR) il 16.4.1942
5. Esterina Sturma, nata a Torino il 17.1.1955
6. Marilena Prescura, nata a Focsani (Romania) il 18.2.1981
7. Maria Cattaneo, nata a Desio il 3.12.1945
8. Cosmin Claudiu Porcutan, nato in Romania il 20.12.1985
9. Angela Favasuli, nata a Locri il 30.07.1979
10. Caterina Parisi, nata a Reggio Calabria il 31.8.1988
11. Paola Parisi, nata a Reggio Calabria il 13.11.1983,
12. Bianca Romeo, nata a Rosarno il 12.2.1956,
13. Pietro Surace, nato a Melito P.S. il 26.3.1975
14. Vincenzo Auriemma, nato a Pomigliano d’Arco il 19.4.1973
15. Lucia Leale, nata a Napoli il 4.2.1973
16. Luigi Sanso, nato a San Giorgio a Cremano il 9.3.1961
17. Pietro Luino, nato a Napoli il 30.12.1974
18. Caterina Camillò, nato a Vibo Valentia l’8.5.1966

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Le origini dell’inchiesta. Il provvedimento scaturisce da un’articolata e prolungata attività investigativa dalla Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, avviata nel mese di marzo 2014 a seguito di un evento delittuoso perpetrato a danno di un ottantenne, dimorante da solo nelle campagne di Samo, nel Reggino. Quest’ultimo, nei mesi di febbraio 2014, è stato avvicinato e circuito da tale  Filomena Carmela Bentivoglio, classe 1940, che, aiutata dal figlio Antonio Raschella, classe 1960, si impossessava di danaro, monili, titoli postali appartenenti all’anziano, per un valore complessivo stimato in quasi 500.000 euro.
La refurtiva, ed in specie i buoni fruttiferi postali del valore complessivo di altri 400.000 euro e il libretto postale contenente 51.000 euro, tutti intestati alla vittima, venivano affidati a Andrea Commisso e Corrado Femia per le successive operazioni di riciclaggio. Quest’ultimi, si rivolgevano a Antonio Francesco Felicetti, dipendente di un ufficio postale di Reggio Calabria, che, in cambio del 20% dell’indebito introito, si rendeva disponibile ad effettuare svariate operazioni di sportello illecite, per consentire il riciclaggio dei titoli sottratti, funzionale ad incassare indebitamente il controvalore in denaro.
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di ricostruire l’esistenza e l’operatività di due distinte organizzazioni criminali operanti principalmente nel territorio reggino, in grado di sviluppare e sostenere un poderoso meccanismo che ha permesso di riciclare denaro illecito per decine di milioni di euro.

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I due gruppi. Fra i destinatari della misura cautelare odierna, 14 di essi sono accusati del reato associativo, poiché ritenuti partecipi di due distinti gruppi, il primo composto da Domenico Commisso, Andrea Commisso, Corrado Femia,  Francesco Cincinnato, Carmela Filomena Bentivoglio,  Antonio Raschillà, Teodoro Rocco Raschillà; Domenico Favasuli; il secondo da Bruno Gerardo Siciliano, Francesco Oppedisano, Paolo Mollica, Angela Favasuli, Caterina Parisi e Paola Parisi. In particolare, le attività tecniche hanno permesso di delineare compiutamente il modus operandi – assolutamente sovrapponibile – delle due associazioni, autonome e organizzate per appropriarsi illecitamente di buoni fruttiferi postali, libretti postali e carte libretto, sottraendole a persone anziane o gravate da patologie invalidanti residenti per lo più nella fascia jonica della provincia reggina oppure all’estero, per poi “ripulire” i titoli, “macchiati” poiché provento di attività illecita, incassandone il controvalore. Dalle risultanze investigative sono infatti emerse, con dovizia di particolari, le fasi ideative ed esecutive dei reati commessi, accertate tanto dal chiaro tenore dei dialoghi intercettati, quanto dalle dichiarazioni delle persone offese, offrendo un inquietante spaccato della spregiudicatezza dei due gruppi criminali: da una lato, infatti, sono ricostruiti i passaggi con i quali le vittime dei reati vengono avvicinate dai sodali che ne conquistano la fiducia fino al punto di ottenere, con una banale scusa, i loro documenti d’identità, e dall’altro lato sono rappresentate le fasi in cui le stesse vittime vengono allontanate dalle rispettive abitazioni mentre gli associati si appropriano di valori contanti, preziosi, libretti e buoni fruttiferi postali.