Cronaca

Lezione di Gratteri all’Unical: “Così la ‘ndrangheta elegge i sindaci e compone le liste”

Il procuratore antimafia sottolinea la necessità di cambiare la legge sugli scioglimenti dei consigli comunali: “Servono commissari con pieni poteri per licenziare i dipendenti e annullare le gare d’appalto”

“La ‘ndrangheta è stato un fenomeno poco compreso fino all’operazione “Crimine” del 2010, non solo per la sottovalutazione dello Stato ma anche perchè l’organizzazione criminale ha sempre cercato punti di contatto con le istituzioni. Infatti, a differenza della mafia, che si è posta in condizione di sfida, la ‘ndrangheta ha ricercato reciproci vantaggi”. Lo ha detto, parlando all’Università della Calabria, nel corso di una iniziativa promossa dal direttore del master in Intelligence, Mario Caligiuri, il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri.

Per Gratteri, “il salto di qualità è avvenuto con la Santa, che ha consentito di intensificare i contatti con il potere, attraverso logge massoniche deviate non riconosciute dalle organizzazioni ufficiali. In questo modo la ‘ndrangheta, si è potuta sostituire al potere legale, condizionando la partecipazione elettorale e la vita amministrativa, in una sorta di cogestione della cosa pubblica che riguarda gran parte della nostra regione”. Gratteri ha poi evidenziato che le leggi Bassanini, emanate negli anni Novanta per semplificare l’attività amministrativa, “eliminando i controlli esterni, hanno fatto proliferare la mafia. Adesso – ha ricordato – è direttamente la ‘ndrangheta, in diversi casi, che decide i sindaci e compone le liste, perché l’organizzazione criminale vota e fa votare in quanto ha bisogno di gestire e avere consenso”.

Il procuratore ha poi proseguito sostenendo che la ‘ndrangheta “non ha più bisogno di uccidere perché in alcuni settori ha instaurato una sorta di oligopolio, imponendo prodotti e servizi”. Gratteri ha poi affrontato la questione dei comuni sciolti per mafia, dicendo che sarà un tema di cui ci si occuperà tantissimo nei prossimi anni. “La legge – ha sostenuto – non è assolutamente adeguata e va cambiata prevedendo commissari a tempo pieno con poteri straordinari tali da licenziare i dipendenti e annullare le gare d’appalto. “e norme – ha precisato – devono cambiare fino a quando non sarà più conveniente delinquere”. Gratteri ha poi affermato: “Siamo all’avanguardia nella lotta alla mafia, con una legislazione scritta con il sangue, con una polizia giudiziaria di grande valore e con organismi unici al mondo quali la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, che raggruppano operatori di tutte le forze di polizia”.