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Rissa tra tifosi in tribuna e “intruso” negli spogliatoi dello stadio di Vibo, arrivano i Daspo

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Stop di tre anni al tifoso che si è introdotto nel tunnel degli spogliatoi dopo Vibonese-Troina. In arrivo altri sei provvedimenti per il parapiglia nella sfida contro l’Acireale

“Tolleranza zero” della Questura di Vibo contro la violenza allo stadio “Luigi Razza” di Vibo Valentia. Il Questore Filippo Bonfiglio ha emesso un primo Daspo nei confronti dell’intruso che al termine della gara tra la Vibonese e il Troina è riuscito ad introdursi all’interno del tunnel che porta agli spogliatoi minacciando ed insultando sotto gli occhi dell’arbitro e del commissario di campo alcuni dirigenti della squadra siciliana. L’autore del grave gesto è stato identificato dalla Digos e per i prossimi tre anni non potrà assistere ad alcuna manifestazione sportiva.

Già indagato. Il misterioso tifoso è già conosciuto alle forze dell’ordine. Si tratta infatti del titolare dell’agenzia funebre che nello scorso mese di luglio è finito al centro di un’indagine condotta dai carabinieri per la tumulazione senza bara di alcuni migranti nel cimitero di Bivona. Il giovane è stato nuovamente segnalato ma stavolta per le intemperanze commesse all’interno dello stadio “Luigi Razza” che sono tra l’altro costate alla Vibonese 800 euro di multa inflitti dal giudice sportivo. 

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L’altro caso. In Questura si lavora all’altro caso che ha scosso la tranquillità dello stadio “Luigi Razza” in un’altra partita, quella tra la Vibonese e l’Acireale. Un tranquillo pomeriggio di sport “macchiato” da una rissa che, all’improvviso, si è accesa in tribuna. Il tutto sotto gli occhi dei quasi mille spettatori presenti sugli spalti e dalle telecamere di videosorveglianza presenti nei vari settori dell’impianto di gioco, controllate direttamente dagli uomini della Digos. Subito dopo il fischio d’inizio del match si è infatti acceso un parapiglia nel settore laterale della tribuna. Da una parte alcuni tifosi di fede rossoblù, dall’altra i parenti del portiere dell’Acireale, Salvatore Barbieri, il giovane estremo difensore originario di Sant’Onofrio e calcisticamente cresciuto alla Vibonese. Qualcuno dei suoi parenti giunti da Sant’Onofrio avrebbe risposto a tono agli insulti e e da qui sarebbe nata la scintilla che ha scatenato la rissa, i cui protagonisti sono stati tutti identificati dalla polizia. Si tratta di sei persone che ora rischiano di essere destinatari del temuto Daspo. Provvedimenti in tal senso saranno adottati nelle prossime ore dal Questore, determinato a seguire la linea della “tolleranza zero” per evitare che simili episodi abbiano a verificarsi. (mi.fa.)

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