Cronaca

Tra Vibo Valentia e Cessaniti la discarica dei veleni, la bonifica dopo 20 anni

Ad agosto era stato stilato il cronoprogramma per l’ex discarica di Badia Falcone, il 6 febbraio l’affidamento diretto per il nuovo Piano di caratterizzazione

Chiusa negli anni ’90, una discarica che ancora fa paura tra i territori di Vibo e Cessaniti. Nel tempo ha accolto rifiuti di ogni tipo, e sono tanti i timori che aleggiano intorno al sito, soprattutto, in considerazione delle patologie tumorali che, in zona, sono aumentate a dismisura. Per l’ex discarica di Badia Falcone, però, potrebbe essere arrivato il giorno della messa in sicurezza. Una bonifica attesa da anni, un luogo più volte interessato da analisi, ricerche e lavori, ma che ancora oggi a conti fatti non è in sicurezza.

La bonifica. Oggi, la novità – riportata da Gazzetta del Sud – è che un finanziamento è stato ottenuto dal Comune di Vibo, 186mila euro, destinati alla fase esecutiva dell’intervento grazie alle risorse del “Fondo sviluppo e coesione 2014-2020”, ma niente è mai certo a Vibo. Così, se ad agosto si stilava un cronoprogramma, il 6 febbraio gli uffici hanno affidato d’urgenza alla In.Ge.Am snc “l’esecuzione di un nuovo Piano di caratterizzazione e analisi di verifica dell’analisi del rischio” – per un importo di 29mila euro iva al 22% e cassa al 4% – per cui avranno 40 giorni di tempo. Lavori affidati d’urgenza, “per poter rispettare i tempi imposti dal finanziamento” e, quindi, un “affidamento fiduciario diretto”.

Il cronoprogramma. Sei le tappe previste per la bonifica dell’ex discarica di Badia Falcone lo scorso agosto, quando si aprovava lo schema di convenzione che regola i rapporti tra Regione e Comune, per cui si decideva di avviare la gara per settembre, prevedendo per novembre l’aggiudicazione. A seguire, la stipula del contratto e per il 15 gennaio la redazione del progetto definitivo; mentre si fissava per il 10 febbraio la Conferenza dei servizi e, infine, il 30 marzo la redazione della progettazione esecutiva.
Il nuovo provvedimento. Fatto il cronoprogramma il 6 febbraio si è andati avanti con l’affidamento per il nuovo Piano di caratterizzazione. E, si legge nella determinazione, “per la complessità del progetto ed al fine di poter destinare le risorse economiche finanziarie” si è proceduto ad articolare l’intervento in tre fasi: ricognizione dello stato dei luoghi, piano delle indagini, elaborati tecnici e conferma dell’Adr (analisi del rischio) e report finale; esecuzione delle attività di caratterizzazione e indagini ambientali; infine, la redazione del progetto di bonifica e messa in sicurezza. Da qui, la necessità di “procedere con urgenza”.

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