Cultura & Spettacolo

Beni confiscati alla ‘ndrangheta, studenti in prima linea al liceo Capialbi di Vibo

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A seguire gli studenti le docenti Donatella Bruni, Assunta Silipo e Domenico Santoro

Settimana nazionale dell’Amministrazione Aperta “#SAA2018” al liceo Capialbi di Vibo Valentia. I protagonisti sono stati, anzitutto, i giovani allievi. La manifestazione, interamente organizzata dagli alunni della classe 3 A Economico-Sociale, ha visto un vivace dibattito sul tema che ha interessato anche l’uso dei beni confiscati alla mafia, visto che gli alunni stanno monitorando il progetto di Limbadi sul recupero degli edifici confiscati al clan Mancuso. I relatori per le due tematiche oggetto del convegno sono stati l’avv. Giovanna Fronte ed il dott. Domenico Primerano.

Il monitoraggio degli alunni avviene all’interno del percorso nazionale Asoc, acronimo di “A scuola di Opencoesione”, che spinge gli alunni ad analizzare un progetto realizzato con i fondi della Comunità Europea. Il progetto in questione, scelto dagli stessi alunni, è il Centro Studi sull’Antimafia e sulla Cultura della Legalità situato a Limbadi, formato dai tre edifici confiscati. La classe è seguita dai prof. Donatella Bruni, Assunta Silipo e Domenico Santoro.

La Project Manager degli alunni ha aperto i lavori illustrando il loro operato e presentando il gruppo di lavoro, molto simile ad un team aziendale moderno, presentando anche i sottogruppi che lavorano con specifici ruoli. Hanno parlato anche di temi molto difficili con parole tipo: SAL (Stati di Avanzamento Lavori), CUP (Codice Unico di Progetto) SUA (Stazione Unica Appaltante) e così via, hanno dimostrato di essere entrati sul serio nel sistema di monitoraggio di un lavoro edile pubblico.

Fra gli invitati a parlare il Sindaco di Limbadi, Pino Morello, ha riferito di una comunità Limbadese forte ed operosa, ma macchiata dal bollo di “paese mafioso”, ed ha polemizzato con la dott.sa Fronte sul ruolo dell’associazione Riferimenti, presieduta da Adriana Musella, che si occupava della gestione dei tre edifici in questione.
L’avv. Giovanna Fronte, ha risposto prontamente descrivendo uno spaccato della difficilissima realtà dell’uso dei beni confiscati alle mafie, sia per difficoltà tecniche, ma anche per le inerzie amministrative degli Enti Locali preposti. L’accusa della Fronte in merito alla tematica dei Beni Confiscati è stata quella opacizzazione della Trasparenza, tanto che a suo parere “non si riesce a sapere con esattezza il numero totale dei beni confiscati”.

Ha concluso gli interventi il tecnico dott. Mimmo Primerano che ha spiegato i passi già fatti dalla pubblica amministrazione per aumentare la trasparenza degli atti amministrativi e rendere più facile l’accesso dei cittadini ma anche di quanto ancora ci sia da fare per dare piena attuazione alla normativa vigente. Sono seguiti alcuni importanti interventi di ospiti graditi, Don Giuseppe Fiorillo di Libera, l’ing. D’Agostino del Forum delle Associazioni Vibonesi, che hanno ulteriormente arricchito il dibattito. Katia Dimasi ha portato i saluti dell’Associazione IPF, partner nel percorso ASOC della scuola. Ha chiuso i lavori il Dirigente scolastico ing. Antonello Scalamandrè che ha sottolineato l’impegno del Liceo sul tema della trasparenza e la volontà di far cimentare gli alunni stessi su questi temi.
Il progetto ASOC degli alunni continuerà nei prossimi mesi e vedrà una visita di monitoraggio della classe ai tre edifici di Limbadi ed altre tappe importanti di valutazione sull’impatto dell’intero finanziamento europeo, per questo hanno esortato l’uditorio a seguirli sui vari social, attivati con il nome del Team “school4legality”.

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