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Gentiloni firma il decreto sulle Zes e si parte con Gioia Tauro. Bonus fino a 50 milioni

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La Calabria avrà il suo centro nevralgico a Gioia Tauro ma si articolerà anche con gli altri porti, interessando anche gli aeroporti. L’estensione massima sarà oltre i 2 mila ettari

“Firmato il dpcm con i criteri per le Zes, ora il testo passa alla Corte dei Conti e poi in Gazzetta Ufficiale. Presto si potranno costituire le zone economiche speciali: una spinta ulteriore alla ripresa del Mezzogiorno con i porti protagonisti”. E’ quanto ha affermato su twitter il Ministro per la coesione territoriale Claudio De Vincenti, annunciando la firma del premier Gentiloni per l’istituzione delle Zes.

Prossimo obiettivo. Per quanto riguarda la Calabria, avrà il suo centro nevralgico a Gioia Tauro ma si articolerà anche con gli altri porti, interessando inoltre gli aeroporti. L’obiettivo ora, è quello di stringere i tempi prima delle elezioni del 4 marzo, con l’adozione di un Dpcm specifico per ogni singola Zes. Intanto, per la Calabria, l’estensione massima sarà oltre i 2mila ettari, con una delimitazione cresciuta rispetto a quella prevista inizialmente.

Bonus. “L’incentivo sostanzioso – spiega Marzio Bartoloni sul Sole 24 Ore – è la possibilità di accedere al credito d’imposta per gli investimenti potenziato con la soglia a 50 milioni (quello normale è al massimo a 15 milioni per le grandi aziende). Un bonus che ora sembra funzionare bene visto che nell’ultimo anno dopo essere stato modificato ha mobilitato 4 miliardi di investimenti. Le altre misure che dovrebbero attrarre gli investitori sono le semplificazioni che saranno scritte in un altro Dpcm ancora in elaborazione insieme alle Regioni. Sono allo studio dimezzamenti dei tempi per autorizzazioni (come l’apertura di stabilimenti nuovi) e riduzione degli oneri amministrativi e istruttori. Con la possibilità per chi governa le Zes di chiedere al Governo di esercitare il potere sostitutivo. Tutte semplificazioni, queste, di cui potranno approfittare in futuro anche le Zls, Zone logistiche speciali. In pratica la versione “light” delle Zes prevista nell’ultima manovra per i porti del Nord. L’unica differenza sarà nell’esclusione dal credito d’imposta. Dal Sud sono già arrivate le prime reazioni negative perché la misura – dicono – farebbe perdere competitività alle Zes”.

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