Cronaca

Stige, l’ombra della ‘ndrangheta nel business dei migranti

Secondo gli investigatori il clan della ‘ndrangheta Farao-Marincola avrebbe ottenuto in esclusiva per le proprie ditte la fornitura di beni e servizi ai profughi

Era riuscita ad infiltrarsi anche nel business dell’accoglienza dei migranti la cosca della ‘ndrangheta Farao-Marincola. E’ quanto emerge dalla pagine dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 169 persone nell’ambito dell’operazione denominata Stige dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Crotone.

L’accusa. In particolare un immobile adibito a centro accoglienza profughi a Cirò Marina sarebbe stato riconducibile alla cosca. Gli investigatori avrebbero quindi documentato il controllo e l’ingerenza mafiosa grazie alla collusione di appartenenti alle amministrazioni pubbliche locali, anche nel settore dell’accoglienza dei migranti. La struttura immobiliare sarebbe stata gestita da una serie di cooperative ritenute “compiacenti” ed i cui rappresentanti avrebbero fatto da collegamento con gli enti pubblici per ottenere finanziamenti e autorizzazioni. In questo senso, il clan avrebbe ottenuto sostanzialmente in esclusiva per le proprie ditte, la fornitura di beni e servizi ai migranti, accrescendo ulteriormente i propri introiti – destinati alla cosiddetta “bacinella” – grazie anche al ricorso sistematico a fatturazioni gonfiate. 

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