Cronaca

Minacce ai corrieri per imporre il monopolio a Gioia Tauro: tre fermi (FOTO)

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In manette sono finiti tre giovani sotto i 30 anni ritenuti vicini alla cosca dei Piromalli di Gioia Tauro. Sequestrati beni per circa 100 mila euro

Sono Domenico La Rosa di 27 anni, Vincenzo La Rosa di 25 e Fabio Sacco di 24, i tre giovani fermati dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e denominata in codice Jail Express. Sono ritenuti dagli inquirenti vicini al cosca dei Piromalli di Gioia Tauro e, a vario titolo, devono rispondere dei reati di tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, lesioni aggravate ed illecita concorrenza con minaccia e violenza, con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’utilizzo del metodo mafioso. I tre, al termine delle formalità di rito, sono portati in carcere a Palmi (RC) e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa della convalida del fermo.

Vincenzo La Rosa

Domenico La Rosa

Operazione Jail Express. Gli arresti giungono all’esito di un’ articolata attività d’indagine avviata a partire dal mese di settembre 2017 dalla Compagnia carabinieri di Gioia Tauro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del Tribunale di Palmi e della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, allo scopo di far luce su un’escalation criminale consistita nella commissione di diversi tentativi di estorsione che sarebbero stati commessi dai tre indagati nei confronti delle società di logistica e trasporto Atre Express srl e Gls spa, mediante reiterate minacce, anche con l’uso delle armi e ripetute violenze ai danni degli autisti-corrieri delle società di distribuzione merci per impedirgli l’effettuazione di consegne nel territorio di Gioia Tauro e nei comuni limitrofi se non avvalendosi della Marsal srl, azienda di fatto gestita dai fratelli La Rosa, affinché quest’ultima potesse acquisire il monopolio economico, mediante l’illecita concorrenza, nel settore della consegna merci nell’intera Piana di Gioia Tauro.

Fabio Sacco

Corrieri terrorizzati. In particolare le indagini, svolte mediante metodologie investigative tradizionali e con il supporto tecnico di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di accertare numerosi episodi delittuosi, ravvicinati nel tempo, in occasione dei quali gli indagati avevano avvicinato gli autisti della Atre express s.r.l., affidataria del servizio di consegna merci in favore di terzi per conto della società Gls s.p.a. per la Provincia di Reggio Calabria, e li avevano minacciati, anche con armi da fuoco, intimando loro di lasciare il territorio di Gioia Tauro, non essendo dipendenti della loro società Marsal s.r.l.. In un’occasione, gli indagati, in concorso con altri quattro soggetti non identificati, dopo aver condotto uno dei corrieri della Atre Express in una zona isolata della Piana di Gioia Tauro, lo hanno privato della libertà per due ore, minacciandolo con una pistola ed imponendogli di non uscire dal veicolo a bordo del quale viaggiava e di non utilizzare il proprio telefono cellulare.
Singolare ed indicativo della metodologia tipicamente mafiosa utilizzata dal gruppo criminale è l’episodio del 9 ottobre 2017 quando gli odierni indagati, in pieno giorno ed in una delle vie più trafficate della cittadina pianigiana di Gioia Tauro, dopo aver bloccato la strada ad un corriere della Atre Express, scesi dalle loro autovetture, avevano colpito ripetutamente l’autista del furgone, minacciandolo di tagliargli la gola se non fosse andato via da Gioia Tauro.

Il sequestro. Le indagini, infine, hanno consentito di sottoporre al sequestro preventivo delle quote societarie e del complesso dei beni patrimoniali facenti parte della Marsal srl., legalmente rappresentata da R.M. cl. 67, ma di fatto gestita dai fratelli La Rosa, perché ritenuta lo strumento attraverso cui gli indagati avrebbero inteso realizzare il proprio disegno criminoso consistito nell’acquisire il monopolio nella distribuzione delle merci nell’area della Piana di Gioia Tauro. La stima complessiva dei beni sequestrati ammonta a circa 100 mila euro.

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