Politica

Scompare Ninì Luciano, l’intellettuale che raccontò gli “accomodamenti” vibonesi

Politico di lungo corso, fu vicesegretario regionale del Partito socialista e poi assessore comunale di palazzo “Luigi Razza” nei primi anni ’90

di TONINO FORTUNA

Amava guardare sempre al futuro, raccontando quelle verità scomode che, talvolta, faticano a venire a galla. Il passato era per lui, essenzialmente, un punto di partenza, una sorta di scrigno di ricordi e passioni da custodire gelosamente. Nella sua ultima fatica, “La città degli accomodamenti”, aveva raccontato i fatti più significativi di Vibo Valentia. Intellettuale raffinato e discreto, con la passione della politica, Gaetano Luciano (per tutti Ninì) – zio dell’attuale presidente del Consiglio comunale Stefano Luciano -e presidente dell’associazione Italia Nostra, è passato questo pomeriggio a miglior vita, dopo aver rappresentato per anni uno dei pochi punti di riferimento di quel passato ormai solo vagheggiato, in una città che gradualmente diveniva apatica e vittima di un graduale declino a 360 gradi.

Il cursus honorum. Docente di matematica in vari istituti vibonesi, Luciano, figlio illustre della città,  è stato a lungo amministratore. Prima consigliere negli anni ’80, poi assessore nel 1991, quando il sindaco di Vibo, per un periodo relativamente breve, fu Pino Ceravolo, era già considerato a quel tempo un politico navigato in ambito regionale. D’altronde, Luciano era divenuto uno dei leader della sinistra extraparlamentare in Calabria già a cavallo degli anni ’70 e successivamente era stato eletto vicesegretario regionale del Partito socialista italiano.

Le pubblicazioni. Numerosi anche gli scritti che lascia insieme a un’eredità pesante di valori. Tra questi, “Viaggio nel ’68 in Calabria (1990), Uomini in politica a Vibo Valentia (1994), Le vie del vento o l e rivoluzioni sognate (2007), Raccontare il lavoro (2014). “La città degli accomodamenti”, pubblicata nel 2016, è apparsa, infine, comune una riflessione amara sul presente. “La politica degli accomodamenti – diceva Ninì Luciano – è arrivata al capolinea: la gente richiede delle regole certe per tutti e forse il punto da cui ripartire può essere la bellezza, l’anima estetica della vecchia città”. Già il culto del bello contrapposto a quello dell’utile tristemente attuale!  

Più informazioni