Cronaca

‘Ndrangheta, c’è un altro pentito nel Vibonese. Tremano clan e colletti bianchi

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Ha deciso di saltare il fosso e di iniziare la sua collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia Nicola Figliuzzi, arrestato la scorsa settimana per un omicidio a Reggio Calabria

C’è un nuovo pentito che fa tremare le cosche del Vibonese e, in particolare, quelle delle Preserre. Si chiama Nicola Figliuzzi, ha 27 anni ed è di Gerocarne. E’ stato arrestato la scorsa settimana nell’ambito di un’operazione congiunta dei carabinieri di Vibo e Reggio Calabria che ha portato in carcere i presunti mandanti e i presunti esecutori dell’omicidio di Giuseppe Canale avvenuto nell’agosto del 2011 a Gallico, periferia nord di Reggio Calabria. Nicola Figliuzzi sarebbe stato, insieme a Cristian Loielo, uno dei due killer e anche colui che materialmente ha sparato il colpo di grazia.

Pentito. Secondo quanto scrive la Gazzetta del Sud nell’edizione odierna, Figliuzzi starebbe collaborando con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e avrebbe già lasciato il carcere di Vibo Valentia dove si trovava detenuto per essere condotto in un istituto protetto. L’idea di collaborare con la giustizia sarebbe maturata subito dopo l’interrogatori di garanzia avvenuto lunedì scorso e nel corso del quale il 27enne di Gerocarne si era avvalso della facolta di non rispondere facendo scena muta dunque davanti al gip Gabrielle Lupoli. 

Profilo da killer. Nicola Figliuzzi è stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per l’omicidio di Giuseppe Matina, soprannominato “Gringia” avvenuto nel febbraio del 2012 a Stefanaconi, e in via definitiva per il tentato omicidio di Francesco Scrugli compiuto nel febbraio dello stesso anno a pochi metri dalla Questura di Vibo Valentia. E’ ritenuto tra l’altro l’esecutore materiale del tentato omicidio di Francesco Calafati registrato nel marzo del 2012 tra Sant’Onofrio e Stefanaconi.

Tremano le cosche vibonesi. Figliuzzi è a conoscenza di molti fatti di sangue avvenuti negli ultimi anni nel Vibonese, alcuni dei quali ancora insoluti. Le dichiarazioni potrebbero contribuire a svelare nuovi retroscena sulla faida tra i Patania di Stefanaconi e i Piscopisani ma anche a dare ad aprire nuovi scenari nella guerra di mafia che sta insanguinando le Preserre vibonesi. 

Boom di pentiti. Negli ultimi anni vi è stata una crescita esponenziale di collaboratori di giustizia nel Vibonese. Una crescita direttamente proporzionale alle inchieste portate avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Dalla parte dei Patania hanno deciso di saltare il fosso Loredana Patania ed il compagno Daniele Bono, quindi i “killer dell’est” assoldati per uccidere i Piscopisani, Vasvi Beluli e  Arben Ibrahimi. Tra le file dei pentiti vibonesi va annoverato anche Raffaele Moscato, esponente di spicco dei Piscopisani, scampato ad un agguato teso proprio dai Patania nel corso del quale venne ucciso Francesco Scrugli. Il pentito più famoso tra i vibonesi è però Andrea Mantella, ritenuto dagli inquirenti il capo del cartello degli “scissionisti”, temutissimo dai Mancuso di Limbadi e dalle principali consorterie criminali vibonesi. 

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