Cronaca

‘Ndrangheta tra Catanzaro e Crotone, diciotto rinvii a giudizio. Dolce passa all’abbreviato

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Il processo per gli imputati coinvolti nell’operazione della Dda di Catanzaro “ Borderland”, inizierà il prossimo 23 gennaio. Aumenta il numero di coloro che hanno optato per l’abbreviato 

di GABRIELLA PASSARIELLO

Associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni. Con queste accuse il gup del Tribunale di Catanzaro Claudio Paris ha rinviato a giudizio 18 dei 62 imputati che hanno optato per il rito ordinario. Si tratta di Gregorio Aiello, 42 anni, di Cutro; Salvatore Aiello, 47 anni, di Cutro; Antonio Bianco, 40 anni, residente a Parma; Vito Borelli, 41 anni, residente a Sellia, Giovanni Colosimo, 32 anni residente a Cropani; Maurizio De Fazio, 48 anni, di Cropani; Francesco Greco, detto “Raffaele, 54 anni, di Cropani; Rolando Russo, 33 anni, residente a Sellia Marina; Massimo Zofrea, 47 anni, di Catanzaro; Salvatore Stanizzi, 33 anni, residente a Cropani; Carmine Falbo, 59 anni, residente a Cropani; Emanuele Carcea Valenti, 32 anni, di Roccabernarda; Domenico Iaquinta, 35 anni, di Crotone; Salvatore Scandale, 37 anni, residente a Cutro; Filomena Muto, 71 anni, di Cutro; Riadh Ben Salah, 45 anni, Tunisia; Monica Pezzano, 46 anni, di Catanzaro; Giuseppe Gareri, 28 anni, residente a Legnano. Il processo inizierà il prossimo 23 gennaio davanti al Tribunale collegiale.

Posizioni da definire. Mentre discuteranno l’udienza preliminare il prossimo 15 novembre Rosario Falsetti, 50 anni, residente a Reggio Emilia e Klodian Hymeti, 35 anni, residente a Cropani, le cui posizioni erano state inizialmente stralciate per difetti di notifica.

Aumenta il numero degli abbreviati. Il prossimo 10 febbraio, invece, è prevista la requisitoria del pubblico ministero per coloro che hanno scelto il rito abbreviato. Si tratta di Giovanni Trapasso, 60 anni di Cutro; Vincenzo Trapasso, detto “cecè”, 66 anni, di Cutro; Leonardo Trapasso, di Cutro 49 anni; Tommaso Trapasso, 39 anni, di Cutro; Giuseppe Trapasso, 30 anni, residente a Botricello; Pierpaolo Caloiro, 38 anni, di Cutro; Gianluca Colosimo, 32 anni, residente a Sersale; Massimo Colosimo, 39 anni, residente a Parma; Alex Correale, 24 anni, residente a Cropani; Alessandro Cosco, 24 anni, residente a Cropani; Stefano Roberto Cosco, 41 anni, residente a Cropani; Domenico Esposito, 39 anni, residente a Cropani; Rosetta Esposito, 41 anni, residente a Cropani; Luigi Greco, 64 anni, di Cropani; Giuseppe Graziano Macrì, 38 anni, residente a Cropani; Salvatore Macrì, 50 anni, di Cropani; Antonio Mancuso detto “Capitano”, 36 anni, residente a Cropani; Giuseppe Mancuso, detto “Capitano”, 29 anni, residente a Cropani; Eliseo Mercurio, 44 anni, residente a Cropani; Vincenzo Niutta, 50 anni, residente a Botricello; Gianfranco Palaia, 41 anni, residente a Cropani; Giuseppe Palaia, 47 anni, residente a Cropani; Giuseppe Quintino, 39 anni, residente a Cropani; Francesco Talarico, detto “zio Franco”, 61 anni, residente a Cropani; Giovanni Battista Talarico, 42 anni, residente a Sellia Marina; Pasquale Talarico, 49 anni, residente a Cropani; Vincenzo Talarico, detto “Gagumidda”, 65 anni di Sersale; Antonio Taverna, detto “bombolo” o “bombolino”, 28 anni, residente a Cutro; Carmine Taverna, 57 anni, di Cutro; Carmine Tropea, 31 anni, residente a Cropani; Francesco Tropea, 32 anni, residente a Cropani; Giuseppe Tropea, 50 anni, di Cropani; Renzo Tropea, 33 anni residente a Cropani; Antonio Viscomi, detto “chitarra”, 39 anni, residente a Cutro; Gino Talarico, 27 anni, residente a Botricello; Antonio Gallo, 37 anni, residente a Sellia Marina; Domenico Falcone, 53 anni, di Cutro; Vincenzo Lucente, 54 anni, di Crotone; Antonio Maiolo, 61 anni, di Isola Capo Rizzuto, Raffaele Bubbo, 48 anni, di Petronà; Vincenzo Tropea, 45 anni, di Cropani e Rinaldo Dolce, 50 anni di Cutro, che oggi è stato ammesso al rito alternativo.

 I due sodalizi e i legami con il clan Grande Aracri. L’attività d’indagine, avrebbe consentito di svelare l’esistenza di due distinti sodalizi mafiosi, quello dei Trapasso di San Leonardo di Cutro (Kr) e quello dei Tropea- Talarico di Cropani Marina (CZ). La cosca di ‘ndrangheta dei Trapasso, capeggiata dal cinquantottenne Giovanni e dai figli Leonardo, detto Nana’ e Tommaso, avrebbe rivestito un ruolo di vertice nel panorama delle consorterie mafiose dell’area, operando in stretta connessione con le omologhe compagini dei Grande Aracri di Cutro, dei Farao-Marincola di Cirò Marina, dei Bubbo di Petronà, dei Ferrazzo di Mesoraca, vantando solidi rapporti con le più influenti cosche della regione. Le indagini, inoltre, avrebbero consentito di dimostrare l’ascesa criminale del clan mafioso facente capo a Giuseppe Tropea e allo zio Francesco Talarico, inizialmente assoldati come “manovalanza” dal clan Trapasso, avrebbero col tempo conquistato una propria autonomia nel territorio di Cropani Marina, con attività usuraie, senza l’obbligo di rendicontare alla cosca “madre” di San Leonardo. Il potente sodalizio cutrese, invece, avrebbe imposto la sua lunga manus attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti sia al mondo imprenditoriale che a quello delle istituzioni.  Il condizionamento sul voto. Un’inchiesta che ha consentito di registrare il condizionamento del voto amministrativo del maggio 2014 nel Comune di Cropani, nel Catanzarese, finalizzato alla acquisizione di appalti e servizi pubblici che ha portato all’elezione, come candidato in una lista civica, del vice sindaco Francesco Greco.

I legami con le altre cosche calabresi. I rapporti privilegiati della cosca Trapasso con i più potenti clan della intera Regione sono attestati, secondo le ipotesi di accusa, oltre che dalla documentata partecipazione a summit di mafia, anche dalla presenza di rappresentanti della famiglia a sontuosi banchetti svoltisi in occasione dei matrimoni di alcuni appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta delle diverse provincie calabresi.

 La ‘ndrangheta e le cerimonie religiose. I Trapasso sarebbero rientrati nel ristretto numero delle cosche custodi della ortodossia della ‘ndrangheta, con la presenza di uomini della consorteria a Polsi, in occasione degli annuali festeggiamenti della Madonna, o in genere alla cerimonie religiose dei luoghi di propria influenza.

Il collegio difensivo. Nel nutrito collegio difensivo compaiono, tra gli altri, i nomi degli avvocati Vincenzo Cicino, Salvatore Staiano, Sergio Rotundo, Luigi Falcone, Francesco Iacopino, Giancarlo Pittelli, Piero Mancuso, Salvatore Iannone, Pietro Pitari, Gregorio Viscomi, Carlo Petitto, Gianni Russano, Lanfranco Calderazzo e Pietro Funaro.

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